Quante proroghe si possono fare in un contratto a tempo determinato 2022

Quante proroghe si possono fare in un contratto a tempo determinato 2022

  • Come viene regolamentato il Contratto a Tempo Determinato (CTD)?
  • Quanti rinnovi e proroghe sono possibili?
  • Le soluzioni per superare i limiti dei contratti a termine

Il superamento dei limiti dei contratti a termine, comunemente detti  “a tempo determinato” è argomento di curiosità per le aziende, in quanto in costante aggiornamento con gli ultimi nuovi decreti

La domanda è lecita: è davvero possibile superare il limite dei contratti a termine? 

Al termine di questo articolo avrai sicuramente a disposizione gli elementi per comprendere pienamente la fattispecie così com’è oggi, nel 2020. 

Come viene regolamentato il Contratto a Tempo Determinato (CTD)?

Cominciando introducendo i temi legati ai contratti a termine, tratteremo il Decreto Dignità e le attuali disposizioni in materia. 

Le regole basilari per il contratto a tempo determinato sono le seguenti: obbligo della forma scritta (salvo durata inferiore ai 13 giorni), indicazione della data di conclusione del rapporto lavorativo (non superiore ai 24 mesi) e vincolo numerico, in percentuale sul totale dei lavoratori assunti, inferiore al 20%. 

I vantaggi per l’azienda sono intuibili, la possibilità di disporre di personale per un tempo prestabilito in maniera flessibile rappresenta un valore aggiunto per l’azienda. 

Quanti rinnovi e proroghe sono possibili?

Quanti rinnovi per il contratto di lavoro a tempo determinato? Facciamo un po’ di chiarezza

Procedere di rinnovo in rinnovo non è ammesso dalla legislazione, dunque i contratti a termine prevedono un numero massimo di 4 rinnovi. I lavoratori precari di tutta Italia possono ringraziare il Decreto Dignità ( Decreto Legge 87/2018 convertito dalla L. 96 2018) per questo; è infatti prescritto, al fine di stimolare le aziende a stringere rapporti lavorativi più stabili, che i contratti a termine abbiano una durata massima di 24 mesi e che il numero di rinnovi da cinque scenda a quattro, questo ad oggi il limite quantitativo dei contratti rinnovabili. 

E se il numero delle proroghe è superiore a quattro? Il contratto si trasforma a tempo indeterminato, al termine finale dell’ultimo di questi. Sempre richiedendo l’assenso del lavoratore coinvolto, in qualunque tipo di mansione sia egli allocato.

Le soluzioni per superare i limiti dei contratti a termine

Inquadrato l’argomento di base, introduciamo ora le soluzioni per superare i limiti dei contratti a termine. Ne possiamo considerare 5

  • Prosecuzione di fatto
  • Formula di lavoro stagionale
  • Contratto di prossimità
  • Contratto collettivo
  • Contratto in somministrazione

La prima non è definibile come una vera e propria soluzione, ma è semplicemente un’ipotesi di proroga. L’ordinamento giuridico, infatti, prevede l’opportunità di procedere con una prosecuzione di fatto

Di cosa si tratta?

A seguito della scadenza del termine previsto dal contratto a tempo determinato, è possibile per il datore di lavoro proseguire il rapporto lavorativo con la risorsa per un tempo massimo di 30 giorni (se il termine originario era inferiore ai 6 mesi) o di 60 giorni (se superiore ai 6 mesi). Superati questi termini, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato. 

Questa possibilità è attuabile purché al lavoratore sia corrisposta una retribuzione maggiorata del 20% per ciascuno dei primi dieci giorni e del 40% per i successivi. 

Soluzioni differenti, invece, si ricollegano a forme di contratto flessibili, come il lavoro stagionale per i quali non valgono i limiti di durata massima del rapporto a termine. Nonostante questa tipologia di contratto rientri nei contratti a tempo determinato, presenta diverse particolarità che lo rendono più elastico. 

Altra opzione è il contratto di prossimità, applicabile al sussistere di condizioni di miglioramento del lavoro, come la maggiore occupazione, e sono una deroga al limite temporale tipico dei contratti a termine. 

Non soggetti alle disposizioni del Decreto Dignità anche i contratti collettivi. Si tratta di accordi variabili che consentono di superare il limite temporale di 24 mesi, ma non del numero massimo di 4 rinnovi. 

Infine, non per importanza, i contratti in somministrazione, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo, i quali prevedono l’inserimento delle Agenzie per il Lavoro come intermediario nel rapporto lavorativo e ammettono deroghe alle disposizioni tipiche in materia. 

Sei arrivato fino a qui?

Non ci dilunghiamo oltre, sarà sicuramente stata una lettura impegnativa, ma era necessario esporre le soluzioni più idonee al superamento dei limiti dei contratti a termine in maniera chiara e completa

Qualora, però, avessi maggiori curiosità, puoi scriverci senza impegno, noi ti aspettiamo!

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Che differenza c'è tra rinnovo e proroga?

In sostanza, il fattore che differenzia il rinnovo del contratto dalla proroga sta quindi nella circostanza che, mentre il rinnovo presuppone una rinegoziazione delle condizioni, la proroga si riduce soltanto ad un mero differimento temporale.

Quanti tempi determinati posso avere?

Quanti dipendenti a tempo determinato si possono assumere.

Quanti rinnovi si possono fare prima dell indeterminato?

Con il Decreto Dignità 87 2018 , il numero di proroghe o rinnovi possibili scende da 5 a 4, sempre entro una durata massima complessiva di 24 mesi. Qualora il numero delle proroghe sia superiore, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di decorrenza della quinta proroga.

Quanto tempo può durare un contratto a tempo determinato?

87 (convertito con modificazioni in Legge 9 agosto 2018, n. 96), la durata massima del contratto a tempo determinato è attualmente fissata in 12 mesi, con possibilità di estensione a 24 mesi, ma solo in presenza di almeno una delle seguenti condizioni (art.