Quando si prende la pensione sociale per le donne

  • 30/08/2022

Alla perdita del marito, se pensionato, la moglie ha diritto alla pensione di reversibilità. Un diritto sancito dalla normativa vigente. Ma se la moglie prende la pensione sociale, o meglio, l’assegno sociale, visto che effettivamente si chiama così, non sempre le due misure possono essere percepite insieme. Le due misure però non sono incumulabili come sembrerebbe. A determinate condizioni possono essere entrambe percepite. Naturalmente in base a determinate e circoscritte condizioni, come l’INPS prevede. Il superstite ha diritto a entrambe le prestazioni, ma fino ad un determinato limite.

Indice dei contenuti

PENSIONE SOCIALE DONNE VEDOVE E IN PIÙ REVERSIBILITÀ DALL’INPS

Cosa accade nel momento in cui una moglie perde il marito pensionato e rimane sola con l’assegno sociale? Quando un pensionato muore al coniuge spetta la pensione di reversibilità. In termini pratici, senza tecnicismi, una parte della pensione del defunto viene erogata dall’INPS al coniuge superstite. In linea di massima il 60% della pensione del defunto passa al coniuge superstite. L’assegno sociale invece è una prestazione che viene erogata a soggetti che hanno determinati redditi. Naturalmente redditi inferiori a determinate soglie. L’assegno sociale è liquidato a soggetti che non hanno contributi a sufficienza per una pensione diretta da parte dell’INPS. Quando muore il marito, dal momento che la moglie ha diritto alla pensione di reversibilità, si mette in discussione la continuità della fruizione dell’assegno sociale precedentemente percepito dalla moglie.

NESSUNA INCUMULABILITÀ TRA PENSIONE E ASSEGNO

Assegno sociale e pensione di reversibilità sono due misure perfettamente compatibili tra loro. In altri termini l’una non esclude l’altra e quindi pensione sociale donne vedove che resta utilizzabile al decesso del marito. È anche vero però che essendo l’assegno sociale commisurato ai redditi posseduti dal beneficiario, se la pensione di reversibilità pagata dall’INPS è superiore a determinate soglie, l’assegno sociale può essere perso dal beneficiario. Molto dipende dai limiti imposti dalla normativa in vigore. Limiti che ogni anno cambiano perché vengono adeguati al tasso di inflazione secondo il meccanismo meglio conosciuto come perequazione.

QUANDO L’ASSEGNO SOCIALE NON È PERDUTO NONOSTANTE LA PENSIONE DI REVERSIBILITÀ

Il diritto all’assegno sociale pieno in genere è appannaggio di soggetti singoli privi di qualsiasi altro reddito. Se il reddito della pensione di reversibilità è superiore a 5.818,93 euro all’anno, cioè se la pensione di reversibilità è pari a 447,61 euro al mese, l’assegno sociale è perso. Se invece la pensione di reversibilità è inferiore a 5.818,93, l’assegno sociale è solo ridotto. Questa cifra non è casuale perché si tratta dell’ammontare annuale dell’assegno sociale 2022. È evidente che la moglie del defunto prenderà di assegno sociale la differenza tra la cifra annuale di assegno sociale massima e l’ammontare della pensione di reversibilità assegnata. Con 200 euro al mese di pensione di reversibilità l’assegno sociale sarà pari a 247,61 al mese.

Guida completa all'assegno sociale (ex pensione sociale), dai requisiti alle modalità di richiesta della pensione di vecchiaia senza contributi.

Per chi aspira ad una forma di sostegno previdenziale e non può accedere alla pensione di vecchiaia non raggiungendo i requisiti contributivi per ottenerla (almeno 20 anni di versamenti), esiste uno strumento pensato apposta per chi non ha mai lavorato con una retribuzione tal che gli permettesse di accumulare versamenti da trasformare in pensione, compresi i caregiver familiare e le casalinghe.

Si tratta dell’assegno sociale, che da 1996 ha sostituito la pensione sociale a sua volta istituito con legge 153/1969. Questo assegno è un trattamento previdenziale a tutti gli effetti, riconosciuto dunque a chi è senza posizione contributiva autonoma.

Vediamo dunque quali sono le condizioni richieste per vedersi riconosciuto l’assegno sociale, a quanto ammonta e come si presenta la domanda.

Indice

  1. Pensione sociale 2022
  2. Reddito massimo 2022 per la pensione sociale
    1. Calcolo del reddito per l’assegno sociale
  3. Importo dell’assegno sociale
  4. Domanda pensione sociale
  5. Sospensione pensione sociale

L’assegno sociale si configura come una prestazione assistenziale erogata in favore di coloro che presentano si trovano in condizioni economiche disagiate, comprovate da un ISEE sotto determinate soglie, trattandosi di un sussidio per le persone bisognose. Per vedersi riconosciuto l’ex pensione sociale bisogna dunque essere in possesso di determinati requisiti in termini di età, residenza e situazione reddituale:

  • 67 anni di età;
  • cittadinanza italiana o di altro Paese europeo purché iscritti all’anagrafe del Comune di residenza o cittadini extracomunitari con un permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • residenza effettiva, stabile e continuativa in Italia da almeno 10 anni.

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Reddito massimo 2022 per la pensione sociale

Il diritto alla prestazione è accertato in base al reddito personale per i cittadini non coniugati e in base al cumulo del reddito del coniuge per i cittadini coniugati. Le soglie di reddito 2022 entro cui è possibile ottenere l’ex pensione sociale vengono stabilite di anno in anno. Ad oggi l’assegno sociale spetta in misura piena al coloro che:

  • sono senza reddito, se non coniugati;
  • hanno un reddito massimo di 6.079,45 euro annui, se coniugati.

L’assegno sociale 2022 spetta invece in misura ridotta in caso di:

  • redditi cumulati con il coniuge compresi fra 6.079,45 e 12.158,90 euro;
  • reddito personale annuo fino a 6.079,45 euro per i non coniugati.

Calcolo del reddito per l’assegno sociale

Come si calcolano i redditi per avere l’assegno o pensione sociale? Ai fini della determinazione del requisito reddituale per l’accesso all’assegno sociale si considerano i seguenti redditi del coniuge e del richiedente:

  • i redditi assoggettabili all’ IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e Società per Azioni, ecc.;
  • i redditi di terreni e fabbricati;
  • le pensioni di guerra;
  • le rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
  • le pensioni dirette erogate da Stati esteri;
  • le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.

Si escludono dal calcolo:

  • i trattamenti di fine rapporto (TFR) e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
  • il reddito della casa di abitazione;
  • le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918.

Importo dell’assegno sociale

A quanto ammonta l’assegno sociale? La pensione sociale oggi è pari a 468 euro per 13 mensilità. A chi possiede redditi inferiori all’importo dell’assegno sociale, la pensione viene versata in misura parziale a fino a concorrenza della cifra prevista. Da sottolineare che la pensione sociale è compatibile con la pensione di cittadinanza, quindi in presenza dei requisiti previsti per quest’ultima gli aventi diritto possono ottenere un trattamento che può arrivare fino a un massimo di 780 euro. L’assegno sociale è esentasse.

Domanda pensione sociale

Come fare domanda? L’assegno sociale è una prestazione economica, erogata su richiesta. Questo significa che per ottenere la pensione sociale di vecchiaia senza contributi è necessario presentare una domanda specifica, che si inoltra online all’ente di competenza, ossia all’INPS:

  • accedendo al portale ufficiale dell’istituto, come di consueto, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS;
  • rivolgendosi al contact center di INPS, raggiungibile al numero gratuito da rete fissa 803 164 o da mobile al numero a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori, 06 164 164;
  • affidandosi a un intermediario dell’Istituto o a un ente di patronato.

Sul portale INPS è presente un manuale contenente le istruzioni per la compilazione della domanda di assegno sociale, che una volta ottenuto sarà erogato dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della richiesta. Il beneficio ha comunque carattere provvisorio, la verifica del possesso dei requisiti socio-economici e della effettiva residenza viene effettuata dall’INPS annualmente.

Sospensione pensione sociale

Quando viene sospesa o revocato l’assegno sociale? Tra gli elementi sui quali porre attenzione ci sono i soggiorni all’estero: la prestazione a natura assistenziale e non è esportabile. Questo significa che l’assegno sociale non può essere riconosciuto se il titolare della prestazione risiede all’estero. Più in particolare:

  • la prestazione viene sospesa se si soggiorna all’estero per più di 29 giorni;
  • la prestazione viene revocata se la sospensione perdura per più di un anno.

Da precisare, infine, che l’assegno sociale è un beneficio economico che non è reversibile ai familiari superstiti.

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