Da cosa sono causati i calcoli renali

La calcolosi, detta anche litiasi, è una delle più comuni e antiche malattie delle vie urinarie. Tale patologia è caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini, calcoli appunto, lungo il decorso delle vie urinarie.
La formazione di calcoli è la conseguenza del medesimo processo chimico che comporta la precipitazione dello zucchero nella tazzina di caffè: se una sostanza contenuta nelle urine è più concentrata del normale, dando origine alla cosiddetta sovra-saturazione, rischia di precipitare e formare cristalli che fondendosi tra loro nel fondo dei calici renali formano appunto i calcoli, dal latino calculus (sassolino). Questo non avviene nei soggetti sani perché nelle urine ci sono delle sostanze che contrastano in maniera efficace la cristallizzazione, fondamentalmente citrati.

Che cosa sono i calcoli renali?

I calcoli renali possono essere costituiti da varie componenti chimiche, singole o in combinazione:

  1. Nel mondo occidentale la maggior parte dei calcoli è costituita da ossalato di calcio, rappresentano il 90% dei casi e sono radiopachi;
  2. Meno frequenti ma sempre radioopachi sono quelli di fosfato di calcio;
  3. Quelli di acido urico, sempre più frequenti, sono radiotrasparenti, cioè invisibili nelle radiografie standard ma non alla ecografia, presentano la caratteristica favorevole di sciogliersi completamente solo alcalinizzando le urine con una terapia medica senza dover ricorre alla chirurgia;
  4. Quelli di cistina, assai rari, spesso si manifestano fin dall’infanzia in pazienti portatori di una condizione patologica ereditaria definita cistinuria; spesso causano calcolosi complesse, voluminose, molto dure e difficili da trattare;
  5. Capitolo a parte meritano i calcoli generati dalle infezioni delle vie urinarie (fosfati tripli), provocati da batteri che producono una matrice proteica che facilita la precipitazione dei sali disciolti nelle urine.

La calcolosi urinaria è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, e in Italia in particolare. Si calcola che colpisca circa il 10% della popolazione maschile e il 5% della popolazione femminile.

L'età con maggiore incidenza è quella compresa tra i 30 e i 50 anni.

Le recidive sono molto frequenti, tanto da verificarsi in una percentuale che varia, a seconda degli studi, dal 25 al 50% dei casi dopo 5 anni.

L’incidenza stimata in Italia è di circa 100.000 nuovi casi all’anno.

Tra le cause, viene data molta importanza alla familiarità, a una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi.

Diagnosi 

La metodiche per diagnosticare la calcolosi sono:

  • la prima scelta è l'ecografia, che fornisce informazioni sufficientemente dettagliate senza esporre il paziente a radiazioni.
  • la TAC, generalmente senza mezzo di contrasto, solo nei casi dubbi o in cui bisogna decidere la strategia chirurgica più adatta.

Trattamenti 

In Humanitas è attivo un Centro della calcolosi urinaria, o Stone Center, con l'obiettivo di diagnosticare e curare la calcolosi delle vie urinarie e prevenirne le recidive.
La presenza, in ospedale, di competenze e tecnologie dedicate consente di scegliere di volta in volta il trattamento più indicato per ogni tipologia di calcolo e paziente.

Presso lo “Stone Center” di Humanitas è possibile eseguire tutti i tipi di trattamento attualmente possibili:

  • Litotrissia extracorporea ad onde d’urto (ESWL)

  • Litotrissia percutanea (PCNL)

  • Litotrissia endoscopica ureteroscopica (URS)

  • Litotrissia endoscopica endorenale per via retrograda con ureteroscopio flessibile (RIRS)

  • Chirurgia a cielo aperto (da riservarsi solo a rari casi di calcolosi tanto complessi da rendere sconsigliato l'approccio endoscopico).

La colica renale è caratterizzata da un dolore acuto e improvviso a livello lombare, in corrispondenza dell’ultimo tratto della schiena all’altezza dei reni. Si tratta di un dolore molto violento, spesso descritto come una coltellata, causato dall’ostruzione o dal passaggio dei calcoli, piccoli sassolini che si formano nei reni e dalle vie urinarie si spostano negli ureteri.

Che cos’è la colica renale?

La colica renale è un dolore violento e improvviso localizzato nella parte bassa dell’addome e della schiena provocato dalle contrazioni delle viscere e degli organi cavi dotati di pareti muscolari. A causarlo sono la presenza e il transito dei calcoli renali. I calcoli sono piccoli agglomerati composti da sali minerali organizzati in micro e macro cristalli che si formano nei reni e sono responsabili della calcolosi renale. I calcoli hanno dimensioni variabili e non provocano necessariamente danni all’organismo ma il loro passaggio, anche se non causa danni permanenti, può essere molto doloroso. Negli uomini il dolore può irradiarsi fino al testicolo e nella donna fino alla regione vaginale. Può essere più frequente nelle donne durante la gravidanza. Il paziente colpito da colica renale fatica a trovare una posizione in grado di alleviare il dolore.

Quali sono le cause della colica renale?

La colica renale è provocata dall’ostacolo e dal transito dei calcoli renali. Quelli di maggiore dimensione possono ostacolare il passaggio dell’urina, mentre quelli più piccoli, spinti in avanti dal flusso dei liquidi, forzano le pareti dei piccoli condotti che portano l’urina verso la vescica. Queste, nella maggior parte dei casi, sono le cause delle coliche.

Quali sono i sintomi della colica renale?

I calcoli renali possono essere silenziosi e non dare alcun sintomo fin quando si trovano all’interno dei reni, poiché hanno a disposizione uno spazio più ampio e non determinano ostruzione. Quando si muovono attraverso l’uretere, il condotto che collega il rene alla vescica, causano l’insorgenza della colica.

In generale i calcoli possono provocare sintomi che includono:

  • Dolore acuto, che si irradia verso il basso fino all’inguine.
  • Dolore acuto al fianco e alla schiena, nella parte immediatamente sotto le costole.
  • Tracce di sangue nelle urine
  • Nausea e vomito
  • Sudorazione
  • Pallore
  • Tachicardia
  • Bisogno di urinare con frequenza
  • Febbre e brividi, in presenza di un’infezione.

Come prevenire la colica renale?

La prevenzione delle coliche si ottiene seguendo uno stile di vita sano, con un’alimentazione moderata, povera di proteine di origine animale. Ricca in vegetali possibilmente non a foglia larga. Utile anche un’attività fisica moderata e regolare e bere acqua oligominerale circa 2 litri al giorno.

Diagnosi

Lo specialista sottopone il paziente con sospetta colica renale a ecografia, per valutare la presenza di calcoli e l’eventuale sofferenza renale secondaria, e verificare a che altezza si sono eventualmente bloccate le concrezioni. Potrebbero essere richiesti anche ulteriori esami di approfondimento quali la TAC con o senza mezzo di contrasto.

Trattamento

Di norma viene somministrato un analgesico in associazione eventuale a cortisone e citrato di potassio, per attenuare il dolore fino all’espulsione definitiva del calcolo. Questo è possibile quando non è associata l’evidenza di sofferenza renale secondaria tendenzialmente per calcoli fino a 6-7 mm.

Quando non avviene la risoluzione spontanea ci sarà necessità di un trattamento più aggressivo secondo le indicazioni poste dall’urologo: le terapie abitualmente impiegate sono l’ESWL (litotrissia extracorporea), l’ureteroreno litotrissia retrograda o percutanea

La comparsa di febbre richiede l’accesso in Pronto Soccorso per una più attenta valutazione e per evitare il rischio di shock settico.

Perché si formano i calcoli?

I calcoli sono simili a piccoli sassi che si formano all'interno dei reni quando le sostanze normalmente presenti nelle urine diventano troppo concentrate e si accumulano sotto forma di materiale solido.

Perché si formano i calcoli renali?

Il calcolo renale (o nefrolitiasi) si forma quando nelle urine la concentrazione dei sali litogeni (calcio, acido urico, ossalato), aumentando, forma i primi cristalli che poi, aggregandosi tra di loro, costituiscono il calcolo vero e proprio.

Quali alimenti fanno venire i calcoli?

Carne e pesce nella calcolosi renale da acido urico Nel caso vi sia una predisposizione a calcoli renali di origine urica (accumulo di acido urico) vanno limitati tutti quegli alimenti ricchi di purine come: acciughe, aringhe, sardine, crostacei, fegato, animelle, rognoni, cuore, selvaggina, oche e piccioni.

Cosa non si deve mangiare per i calcoli renali?

Sono da evitare o da ridurre fortemente i frutti di mare, acciughe, sardine sott'olio, aringa, caviale, frattaglie, estratti e brodo di carne, cacciagione, carni rosse, dolcificanti e alcolici. Per rendere le urine meno acide va incoraggiata l'assunzione di frutta e verdura (evitando quella molto zuccherina).