Dismenorrea è il termine medico con cui vengono indicati i dolori associati al ciclo mestruale. In alcuni casi, la sintomatologia è facilmente controllabile mediante l'assunzione di antidolorifici; per alcune donne, invece, si tratta di un problema estremamente debilitante che può interferire con le normali attività quotidiane. Sono molte le donne che soffrono di
dismenorrea. A essere particolarmente a rischio sono le ragazze sotto i 20 anni, quelle che hanno avuto il primo ciclo prima degli 11 anni, le donne con mestruazioni abbondanti o che hanno un flusso irregolare, quelle che non hanno mai avuto figli o le cui madri soffrono o hanno sofferto di dismenorrea e le fumatrici. Generalmente la dismenorrea non è associata a complicazioni a carico dell’apparato riproduttivo, ma se a causarla sono patologie specifiche, la
sintomatologia algica può interessare anche la fase pre e post mestruale e compromettere seriamente la qualità della vita, tanto da interferire con il lavoro e con le altre attività quotidiane Spesso alla base del dolore non c'è una causa specifica. In questo caso si parla di dismenorrea primaria. Nei casi di dismenorrea secondaria, invece, i sintomi sono legati a patologie
dell'apparato riproduttivo, come l'endometriosi, l'adenomiosi, fibromi uterini, infezioni o stenosi (restringimenti) della cervice uterina. A scatenare i dolori
sono le contrazioni dell'utero promosse dalle prostaglandine, molecole associate all'infiammazione. Secondo molti esperti quando sono intense queste contrazioni restringono i vasi sanguigni che irrorano all'utero, privandolo di ossigeno per un breve periodo. La dismenorrea è caratterizzata da un dolore di tipo crampiforme e colico (ossia con momenti di maggior sofferenza e momenti in cui il dolore è minore) che
colpisce la parte bassa dell'addome. La sintomatologia dolorosa può estendersi alla parte bassa della schiena e agli arti inferiori e può essere associata a nausea, vomito, vertigini, sudorazione intensa ed episodi diarroici. Nel caso della dismenorrea primaria in genere i dolori iniziano 1 o 2 giorni prima delle mestruazioni e durano per 12-72 ore, si riducono con l'avanzare degli anni e possono scomparire dopo la prima gravidanza. Nel caso, invece, della dismenorrea
secondaria il dolore può iniziare prima e durare più a lungo e non è associato ad altri sintomi. Come prevenire la dismenorrea?Non esiste un modo per prevenire la dismenorrea. Tuttavia, un'alimentazione sana può aiutare a ridurre i sintomi. DiagnosiLa diagnosi di dismenorrea prevede l’incontro con il medico specialista, il quale chiede alla paziente di descrivere i sintomi avvertiti ed esamina lo stato di salute degli organi riproduttivi
attraverso la visita e l’ecografia transvaginale.
TrattamentiNel caso della dismenorrea secondaria la terapia più adatta dipende dalla patologia associata ai dolori. Solo trattando quest'ultima è infatti possibile eliminare o ridurre il dolore.
Ecco una sintetica “cronologia” di quello che succede al momento della nascita e gli accorgimenti da adottare per vivere al meglio gli ultimi istanti da futura mamma: a casa e in ospedale
A casaPrepara la valigia per la degenzaUn mese prima della data presunta del parto, è bene fare la valigia con tutto l’occorrente per la degenza e, in seguito, per il trasferimento a casa. In genere, ogni ospedale fornisce una sua lista del vestiario consigliato ma, in linea di massima, ecco cosa non dovrebbe mai mancare.
Cosa accade nel “pre-travaglio”Durante le ultime settimane della gravidanza, il collo dell’utero è soggetto ad alcune trasformazioni.
Quando “correre” in ospedaleTutti questi segnali indicano che il travaglio vero sta per iniziare: ora puoi allertare il tuo compagno e farti trasportare alla maternità.
In ospedalePresentati all’accettazioneÈ la sala dove si viene accolte all’arrivo in ospedale e può essere all’interno del pronto soccorso o in un’area separata. Ecco cosa dovrai fare e cosa ti potrà succedere:
Preparati per il travaglioA seconda dell’ospedale, accederai a una stanza singola o in una con più letti: qui resterai, confortata dal compagno, da un parente o da una persona di fiducia, per circa 6- 12 ore, in attesa che la dilatazione sia completa e la testolina del bambino ben posizionata verso il canale del parto.
Come riconoscere le contrazioniSe la futura mamma è al suo primo parto, può succedere che confonda le contrazioni preparatorie con quelle del travaglio vero e proprio. Ecco le caratteristiche principali che contraddistinguono le due fasi.
Scelti per te…E tu che ne pensi? Cosa si sente quando si ha una contrazione?«Le contrazioni potrebbero essere descritte come spasmi, tensioni a livello del ventre che durano soltanto qualche secondo e poi scompaiono». Cosa succede, cosa avverte la donna? «Il ventre si contrae e si indurisce, per rimanere in tensione per alcuni secondi e poi tornare a rilassarsi».
Qual è il dolore delle contrazioni?Quando si verifica una contrazione l'utero prima si restringe e poi si rilassa, restituendo la sensazione di un dolore mestruale più forte del solito; spesso l'evento si può avvertire anche dall'esterno, perché la pancia si indurisce al tatto.
Come si sentono le prime contrazioni?Le contrazioni precoci
Si riconoscono dal fatto che l'utero si contrae circa tre volte all'ora in intervalli relativamente brevi, e il dolore va via via aumentando. Possono essere il segnale di un parto prematuro o della necessità di stare a riposo.
A cosa si può paragonare il dolore del ciclo?Questa manifestazione dolorosa, che ricorda un po' i crampi, precede il ciclo e dura generalmente da uno a due giorni. La sintomatologia può interessare il basso ventre, la schiena, le cosce o lo stomaco. Il dolore parte generalmente dalla zona attorno all'ombelico e si irradia verso le cosce e la schiena.
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