Potrai spaventarti nello scoprire quanti alimenti possono causare problemi, ti sorprenderai invece di quanti altri, che immaginavi proibiti, contribuiscono a realizzare delle ottime ricette. Show Ti consiglio di scorrere le slide di questo post per scoprire quali categorie di cibi sono da evitare se soffri di disfunzioni tiroidee. I cereali e derivati contenenti glutine sono da evitare in caso di:
I cereali e pseudo-cereali senza glutine non sono vietati in assoluto, ma vanno valutati singolarmente. Le solanacee (patate, pomodori, melanzane, ecc..) e i legumi sono da evitare in caso di:
Molte persone con tiroidite, una volta risolta la permeabilità e potenziata la barriera intestinale, riescono a tollerare a rotazione le solanacee, meglio se cotte. Per i legumi invece, anche in assenza di autoimmunità o permeabilità, non riescono a tollerarli. Questo dipende dalla loro capacità irritante e pro-infiammatoria. Ognuno ha una sua soglia di tollerabilità. LATTE E DERIVATI: Con il Metodo Missori-Gelli è prevista un’eccezione per le whey protein o “proteine isolate” del siero di latte che vengono utilizzate come integratori soprattutto la lattoferrina e la lattalbumina, che hanno proprietà riparatrici intestinali, antinfiammatorie, immunomodulanti, anticandida e antidisbiosi, e il ghee o burro chiarificato che non contiene proteine e lattosio. SEMI OLEOSI E FRUTTA OLEOSA: Anche in presenza di autoimmunità̀, a seconda della compromissione intestinale, la tolleranza ai semi e ai frutti oleosi varia da persona a persona. L’AIP esclude a prescindere questi alimenti. Il Metodo Missori-Gelli no, perché́ apportano grassi antinfiammatori che aiutano a ridurre l’infiammazione generale. Si valuta caso per caso con un test di tolleranza. LE UOVA Non sono sempre da evitare, ma valutare caso per caso. Inoltre in base al metodo di cottura sono più o meno digeribili, quindi se vuoi rimanere sazio a lungo prediligi metodi di cottura che le rendono più lentamente digeribili e viceversa. Puoi approfondire e trovare altri consigli utili nel mio nuovo libro “La Dieta della Tiroide Biotipizza” . Hai già la tua copia? La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla che si trova nella parte anteriore del nostro collo, tra laringe e trachea. Seppur di piccole dimensioni, la tiroide ha un ruolo fondamentale nel nostro organismo perché gli ormoni che produce, chiamati ormoni tiroidei, sono necessari per numerose funzioni di crescita e di sviluppo, come ad esempio la regolazione del metabolismo, della temperatura corporea e della forza muscolare. Una sua alterazione ha conseguenze negative e significative
sulla qualità della vita. I sintomi delle alterazioni della tiroide: come riconoscerli Ipertiroidismo Ipotiroidismo L’importanza di una diagnosi precoceÈ importante, in presenza dei sintomi che possono essere ricondotti a uno dei due disturbi citati, rivolgersi al proprio medico e ad un endocrinologo; con un semplice esame del sangue è possibile valutare la funzionalità tiroidea e con una diagnosi precoce è possibile impostare la terapia adeguata, il cui obiettivo è ristabilire un normale stato tiroideo, con ripercussioni positive sulla qualità della vita. Sono opportuni anche esami regolari, con visita di controllo endocrinologico, affinché la terapia sia personalizzata a seconda delle esigenze effettive. Il controllo su particolari popolazioni a rischio, come i neonati e le donne in gravidanza , è di estrema importanza. Lo screening neonatale per l'ipotiroidismo congenito, attivo su tutto il territorio nazionale ormai da circa 30 anni, o lo screening da effettuare su donne a rischio in gravidanza (cioè con casi in famiglia di tireopatie autoimmuni o ipotiroidismo, storia di tireopatia, anticorpi antitiroide, diabete tipo I o altre patologie autoimmuni, assunzione di farmaci ad azione antitiroide, o provenienti da zone a carenza iodica), sono infatti fondamentali per diagnosticare e curare fasi iniziali di disfunzione tiroidea, consentendo di evitare danni nei bambini. Il ruolo dello iodio Lo iodio ha un ruolo importante nel funzionamento
della tiroide, infatti l’introito di questo minerale va limitato nell’ipertiroidismo e invece incrementato nell’ipotiroidismo. Per ridurre il consumo di iodio occorre utilizzare sale non marino o senza iodio come quello dell’Himalaya e mangiare con moderazione tutti gli alimenti, descritti di seguito, che ne contengono grandi quantità. Lo iodio è fondamentale in tutte le fasi della vita, l’insufficienza di
iodio ha effetti negativi perché il minerale è essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei, i quali svolgono un ruolo determinante nelle fasi dell’accrescimento e dello sviluppo. La gravidanza e l’ infanzia rappresentano le fasi in cui gli effetti
della carenza possono essere più gravi poiché gli ormoni tiroidei sono indispensabili per un adeguato sviluppo del sistema nervoso centrale, che inizia durante la vita fetale e continua fino ai primi anni di vita. Lo iodio non si respira, si mangiaL’acqua del mare è ricca di iodio. Eppure la quantità di iodio respirata dal mare, al contrario di quanto si pensa, è ininfluente per nostro fabbisogno di iodio , la cui fonte principale è rappresentata dall’alimentazione; anche con ipertiroidismo, dunque, si possono godere lunghe passeggiate in riva al mare. Il periodo trascorso al mare è piuttosto un’occasione per mangiare più iodio, o limitare il consumo dei pur buoni prodotti ittici che contengono ottime quantità di questo minerale: pesci, crostacei , mitili. L’alimentazione equilibrata fornisce una quantità di iodio sufficiente per raggiungere il fabbisogno perché il minerale è presente anche nella carne, nelle uova, nel latte e nei derivati, come il Grana Padano DOP e in quantità minori anche nella frutta e nella verdura. 10 alimenti da incrementare o evitare Per prevenire le patologie legate all’accrescimento e a un cattivo funzionamento della tiroide è raccomandabile introdurre nella dieta gli alimenti che
maggiormente contengono iodio, così come moderarne il consumo in caso di ipertiroidismo.
I disturbi della tiroide richiedono una particolare attenzione alla dieta, ma anche nel caso occorra incrementare o diminuire lo iodio, occorre considerare gli altri alimenti indispensabili per la salute in quanto portatori di macro e micronutrienti come carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali. Alcuni alimenti come il latte e i suoi derivati non dovrebbero essere trascurati perché fondamentali nella dieta di ogni giorno. Nel Grana Padano DOP per esempio vi sono sostanze essenziali come le proteine ad alto valore biologico (8-9 aminoacidi essenziali) vitamine A e gruppo B tra le quali buone quantità di B12, minerali come il calcio, il selenio e lo zinco con potere antiossidante e utilI anche nelle disfunzioni tiroidee. Nell’ipertiroidismo vanno quindi valutati anche tutti i fabbisogni nutrizionali oltre alla quantità massima di iodio tollerata, per non correre il rischio di malnutrizione. Cibi da tenere d’occhioCi sono invece sostanze che sono in grado di modificare l’assorbimento o l’utilizzo dello iodio (riducendone di fatto la disponibilità) e vengono pertanto definite “gozzigene”: tra questi i composti organici solforati, gli ftalati, gli idrocarburi policiclici aromatici e il litio, che agiscono con meccanismi differenti. Cavolfiori, rape e soia sono i principali alimenti contenenti queste sostanze, tuttavia il loro consumo moderato all’interno di una dieta varia non causa il manifestarsi di una disfunzione a livello della tiroide, ma potrebbe modificare l’effetto della terapia medicinale o ormonale in presenza di distiroidismo accertato. Altri minerali importantiAccanto allo iodio, di grande importanza risulta essere l’apporto di altri micronutrienti quali selenio, zinco e magnesio . In particolare, il selenio potrebbe essere utile per la prevenzione delle disfunzioni tiroidee. Tra gli alimenti più ricchi in selenio vanno ricordati nuovamente il pesce azzurro (sardine fresche in primis), i molluschi ma anche il fegato (frattaglie) e a seguire cereali , soprattutto integrali, e prodotti lattiero-caseari come il Grana Padano DOP . Zinco e magnesio giocano un ruolo meno cruciale ma sono microelementi implicati in numerose funzioni nell’organismo che riguardano anche la funzione endocrina e pertanto la dieta deve garantirne il corretto fabbisogno giornaliero. Fare movimento ed evitare alcol e fumoUno stile di vita corretto aiuta a mantenersi in forma e in salute, e anche la tiroide ne trae giovamento. Benché dagli studi scientifici non vengano dati certi sugli effetti dell’ attività fisica e dell’alcol sulla funzione tiroidea, è comunque buona norma mantenersi attivi anche con una semplice camminata di 20-30 minuti al giorno e limitare il consumo di alcol . Alcuni dati in letteratura suggerirebbero un possibile legame tra funzione tiroidea e fumo di sigaretta , in particolare è noto l’effetto negativo del fumo sulle complicanze oculari dell’ipertiroidismo autoimmune o malattia di Graves-Basedow. Integratori dimagranti e anticellulite: attenzione all’etichettaAlcuni farmaci, integratori o prodotti di erboristeria utilizzati a fini dimagranti, in particolare come trattamento anticellulite , possono interferire con la funzionalità tiroidea anche in maniera grave per chi soffre di ipertiroidismo o intolleranza allo iodio. Incidono sulla tiroide tutti quei cosmetici a base di fucus, alga bruna e più in generale estratti di sali marini o alghe, o a base. Ancora più cautela dev'essere usata con creme specifiche per il trattamento anticellulite, che possono contenere tiroxina. L’attività fisica e un’alimentazione corretta ed equilibrata sono i pilastri su cui poggiare qualsiasi piano di calo ponderale. Quali cibi fanno bene per la tiroide?In particolare, il selenio potrebbe essere utile per la prevenzione delle disfunzioni tiroidee. Sono alimenti ricchi di selenio: il pesce azzurro (sardine fresche in primis);. semi di sesamo, di grano tostato, di zucca e di anguria.. carne di manzo.. carne di agnello.. ostriche.. cioccolato fondente.. arachidi e noci.. Quale frutto fa bene alla tiroide?Sì poi ad albicocche, banane, fragole, kiwi, pompelmo, mirtilli, nespole, pere, pesche, sempre preferibilmente biologici: «Non contengono residui di pesticidi e fitofarmaci, che sono dannosi per la salute in generale e per la tiroide in particolare.
Quali verdure fanno bene alla tiroide?Sempre per l'alta concentrazione di selenio, sono particolarmente indicate le patate. Mentre, sarebbero da evitare assolutamente i broccoli ed il cavolo, dato che possono bloccare l'assunzione di iodio, fondamentale per la tiroide.
Quali sono le verdure che fanno male alla tiroide?Verdure crucifere: cavolfiori, cavolo, broccoli, cavoletti di Bruxelles sono in grado di interferire con il metabolismo dello iodio e, quindi, provocare alterazioni nel funzionamento della tiroide.
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