La fine del mondo testo bibbia apocalisse di giovanni

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Questa non è la fine del mondo: parola dei cristiani che studiano l'Apocalisse

Spiacenti, la pandemia da coronavirus non può essere classificata come inizio della fine: solo una persona “completamente ignara di ciò che dice la Bibbia” potrebbe crederlo, per gli esperti dell'Apocalisse di Giovanni

(foto: Patrick Aventurier/Getty Images)

Patrick Aventurier

Quando si legge di una pandemia globale, di centinaia di milioni di persone chiuse in casa per un patogeno letale per cui non esiste cura, di mercati in picchiata e possibili disastri economici mondiali, pensare a un'**incipiente fine del mondo **potrebbe sembrare facile. L'emergenza da contagio di coronavirus – fino a pochissimo tempo fa relegata soprattutto alla Cina e all'Italia – è arrivata anche negli Stati Uniti e nel resto del mondo, e insomma, sembrano esserci tutti gli ingredienti per un'apocalissi in piena regola. Attenzione, però, perché gli uomini di fede che nella vita studiano l'Apocalisse di Giovanni, l'ultimo libro del Nuovo testamento, hanno un appunto da fare: a dire il vero no, questa non ci risulta essere la fine.

Un articolo del Washington Post fa luce su un esilarante interstizio di questo periodo eccezionale: gli scrittori e pastori di fede cristiana evangelica che predicano gli insegnamenti della Rivelazione (com'è altresì nota la parte finale della Bibbia, quella sulla fine dei tempi) pensano che Gesù Cristo tornerà sulla Terra per giudicare i vivi e i morti, affibbiando ai non scelti anni di calamità terrene. Ma che tutto questo sia causato dal coronavirus non torna, ha spiegato al Post Chuck Pierce, profeta evangelico del Texas.

“Se una persona ignora completamente ciò che dice la Bibbia sulla fine del mondo, ora può pensarlo: eccoci qua”, ha spiegato con puntiglio Jeff Kinley, scrittore di libri sulle profezie bibliche dell'Arkansas. Non dev'essere una sorpresa, se si pensa che nel 2010, interpellato da un sondaggio dell'influente Pew Research Center, il 41 per cento degli americani aveva dichiarato di pensare che il messia sarebbe tornato in terra entro il 2050. Kinley però mantiene la calma e si rifà alle Sacre scritture, e in particolare all'Apocalisse 6,8 (“Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra”) e a Luca 21:11, altri versetti che descrivono con una certa attenzione gli eventi della fine del mondo (“vi saranno gran terremoti, e in diversi luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventevoli e gran segni dal cielo”).

Il coronavirus è abbastanza per rientrare nelle descrizioni bibliche? Per Kinley certamente no: la Bibbia, d'altronde, è molto specifica su ciò che si dovrà realizzare prima della fine del mondo. Ad esempio, qualcuno di voi sa se l'antico tempio di Gerusalemme è stato ricostruito, come previsto dalle Scritture prima dell'Apocalisse? Beh, da programma dovrà andare così: finché non avremo i primi segni tangibili, non ci resta che lasciare da parte le escatologie cristiane, rimboccarci le maniche e salvare le nostre anime in un mondo ancora lungi dal terminare.

In questi drammatici giorni di “pandemia da coronavirus”, si parla sempre più di “profezie apocalittiche”. E si cita a piene mani quella della scrittrice veggente Sylvia Browne, morta nel 2013, che nel 2008 aveva scritto nel suo libro “End of a Days”: “Entro il 2020 gireremo con mascherine e guanti per un’epidemia di polmonite grave”. Ma si riporta anche, com’è purtroppo di rito tutte le volte che c’è un disastro, anche quella di Nostradamus, che – secondo i sapientoni di turno – ha profetizzato una grande calamità dal 4 marzo all’1 luglio 2020. E poi abbiamo avuto quella di Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, che nel 2015, nel corso di una conferenza, ha detto: “Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nelle prossime decadi, è più probabile che sia un virus molto contagioso e non una guerra. Non missili ma microbi". C'è chi ha cercato rivelazioni profetiche in servizi giornalistici che durano meno di 3 minuti pubblicati nel 2015 e si nomina addirittura anche l’astrologo Brako, che a fine dello scorso anno aveva predetto che: “Il quadro astrale del 2020 sarà lo stesso di quello che si è verificato prima della seconda guerra mondiale”.

E su queste “profezie-fake-news” si sta scrivendo di tutto e di più. “Profezie” che ho definito “fake-news” in quanto, qualora si volesse proprio andare dietro a dei “vaticini” (predizione di eventi futuri), almeno si potrebbe farlo “rispolverando” quelli della Bibbia e dei Vangeli . Profezie, queste ultime, che invece nessuno più ascolta e tanto meno cita, a partire dal Santo Padre, “in giù”. Si lascia così il campo a dei romanzieri, a persone con forti intuiti o peggio ancora a dei ciarlatani, piuttosto che affidarsi a testi che la teologia dichiara direttamente ispirati o dettati da Dio e che tali dovrebbero essere considerati, quantomeno da chi afferma di essere un “credente” ed ancor più un “praticante”.

Ma vediamo innanzitutto il significato del termine “Apocalisse”, che non vuol assolutamente dire “immane calamità e/o distruzione” (della serie “Apocalypse Now”), come si è abituati a pensare. Apocalisse infatti viene dal greco “ἀποκάλυψις” (apokalupsis) e significa “gettar via ciò che copre”, “alzare un velo”, “rivelare”. L’Apocalisse quindi è “Uno scritto contenente rivelazioni relative ai destini ultimi dell’umanità e del mondo” (Enciclopedia Treccani). Il termine “profezia” deriva invece dal greco “προϕητεία” e significa “Predizione di eventi futuri, derivante da ispirazione divina” (Enciclopedia Treccani). Un “profeta” quindi è un “preannunciatore”, cioè “Persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone il volere e, spesso, preannunciando il futuro in suo nome”(Enciclopedia Treccani). Chiarito questo, va detto che le più antiche “sacre” profezie sono quelle ebraiche, che si trovano nell’Antico Testamento (la Bibbia Ebraica), che indica quattro “Profeti maggiori” (Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele), e dodici "Profeti minori" (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia).

Ma, per tornare a quanto detto prima, per un cristiano, dovrebbero far fede (è proprio il caso di dirlo) La Bibbia, i Vangeli e la cosiddetta “Apocalisse di Giovanni”, laddove parlano della “fine dei tempi” (la fine dei giorni del mondo materiale). Ma quali sono i segni premonitori dell’arrivo dell’ultima ora, secondo le Sacre Scritture?

Partiamo da Ezechiele (VII secolo a.C.): “I pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie della campagna, tutti i rettili che strisciano sul terreno e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra tremeranno, e i monti saranno abbattuti, le rupi cadranno e ogni muro crollerà a terra. Farò venire la spada su tutti i miei monti, dichiara il Sovrano Signore Dio. Porterò il mio giudizio con epidemie e massacri. Farò cadere piogge torrenziali, grandine, fuoco e zolfo”. E ci dice l’Evangelista Luca: “In quel tempo Gesù disse: si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Quanto a quel giorno ed a quell'ora, però, nessuno lo sa. Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'Uomo (il Messia, quindi la fine dei tempi). Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'Uomo (cioè la fine dei tempi). Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà”.

Aggiunge Matteo: “Nazione combatterà contro nazione e regno contro regno e ci saranno carestie e terremoti in un luogo dopo l’altro. E a causa dell’aumento della malvagità l’amore della maggioranza si raffredderà. Quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Lui (il Messia, quindi la fine dei tempi) è vicino, alle porte”. E Pietro: “Negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che agiranno secondo i propri desideria e diranno: dov’è questa presenza di Dio che è stata promessa? Dal giorno in cui i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutto continua esattamente come dal principio della creazione”. E Giovanni con la sua Apocalisse (scritta verso la fine del I secolo d.C.): ”Uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra, perché si sgozzassero a vicenda e (per far questo) gli fu consegnata una grande spada”. E Timoteo (compagno di Paolo di Tarso): “Sappi questo: negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. Infatti gli uomini saranno egoisti, attaccati al denaro, gradassi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, snaturati, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza autocontrollo, spietati, senza amore per la bontà, traditori, testardi, pieni d’orgoglio, amanti dei piaceri piuttosto che di Dio”

E a voler cercare parallelismi guardiamo i dati: nel globo terrestre ci abitano 7,6 miliardi di persone (nel 1969 eravamo 3,3 miliardi e nel 2050 saremo 10 miliardi). Siamo divisi in 194 stati, dei quali ben 44 sono in guerra fra di loro, coinvolgendo 2 miliardi di persone, che corrisponde al 60% di tutta la popolazione mondiale nel 1969. La situazione è talmente drammatica da far dire a Papa Francesco: “Siamo di fronte a un nuovo conflitto globale, ma a pezzetti. Nel mondo c'è un livello di crudeltà spaventosa, la tortura è diventata ordinaria”. Il 20% della popolazione mondiale detiene l’80% del Pil. 26 persone posseggono le ricchezze di 3,8 miliardi di persone e 8 uomini possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone.

L’80% di tutta la popolazione mondiale vive in case senza abitabilità. Circa 900 milioni di persone soffrono la fame e sono a rischio morte (fra atroci sofferenze) ed il dato è in forte aumento. Un bambino su 4, sotto i 5 anni, soffre di malnutrizione cronica: in totale sono oltre 200 milioni. Circa 2 miliardi di persone non ha la certezza di potersi procurare del cibo (di nuovo il 60% di tutti gli abitanti della terra nel 1969). Il 55% della popolazione mondiale è analfabeta. L’OMS dichiara che “in tutto il mondo troppe persone soffrono o muoiono a causa di malattie croniche come cardiopatie, ictus, cancro, malattie respiratorie croniche e diabete. Attualmente, quattro decessi su cinque per malattie croniche si verificano nei paesi a reddito basso o medio-basso. Queste persone tendono ad ammalarsi in giovane età e, dopo anni di sofferenze e complicazioni, finiscono col morire molto prima di chi vive nei paesi ricchi”. A questi dati vanno aggiunti i morti per contagi, epidemie e pandemie (epidemia che si espande a livello mondiale).

Detto questo, vado veloce sui dati relativi al disastro ecologico in corso, in quanto è sotto gli occhi di tutti (anche se facciamo finta di non accorgercene). Riguardo al surriscaldamento climatico la “Rivista Nature”, supportata dall’Agenzia Spaziale Europa e dalla Nasa, pochi giorni fa ha scritto questo: “I ghiacci dei poli si stanno sciogliendo ad un velocità sei volte superiore a quella degli anni novanta. L'Antartide e la Groenlandia in 26 anni hanno perso 6.400 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Mentre negli anni novanta finivano in mare 81 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno, nell'ultimo decennio il tasso di fusione è salito a 475 miliardi di tonnellate l'anno”. Ma andiamo avanti. I morti per inquinamento ogni anno sono circa 9 milioni. In tre anni totalizziamo quindi lo stesso numero di tutti i morti militari della seconda guerra mondiale. La Banca Mondiale ci dice poi che in meno di trent’anni il mondo, con oltre un miliardo di tonnellate di rifiuti in più, sarà completamente sommerso da spazzatura, a meno che non si intervenga con la massima urgenza, soprattutto nei paesi a basso reddito.

Sul fronte incendi infine va detto che nel 2019 sono bruciati 12 milioni di ettari nella foresta amazzonica (che “assorbe” dai 150 ai 200 miliardi di tonnellate di carbonio), 27 mila ettari nel Bacino del Congo, oltre 8 milioni nell’Artico, 328mila in Indonesia, 12,6 milioni di ettari in Australia. Drammatiche notizie, quelle appena viste, che al momento sembra non interessino nessuno, tanto che una ragazzina di nome Greta, che va in giro a denunciare l’ottusa criminalità di chi ha la responsabilità di non intervenire, viene accusata delle peggio cose, di essere una gretina, poi malata di protagonismo, viziata figlia di papà, perditempo a spese nostre e così via.

Mi fermo qui e, tornando alle profezie delle Sacre Scritture, concludo dicendo che, se certamente non siamo alla vigilia della prospettata “fine dei tempi” dei profeti biblici, con altrettanta certezza è meglio ripensare seriamente il nostro modello di vita.

Cosa dice l'Apocalisse di San Giovanni?

Nell'opera si parla infatti di persecuzioni da parte di pubblici ufficiali, si dice che ci sono stati già dei martiri della fede, e che tutta la cristianità corre un tremendo pericolo; la situazione descritta nell'Apocalisse corrisponde dunque ad una persecuzione delle Chiese da parte dello Stato romano.

Quali sono le ultime parole della Bibbia?

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Tutto è compiuto!

Chi annuncia l'Apocalisse?

Gli angeli portano la rivelazione Nell'assunzione di Mosè, che consiste principalmente in una predizione dettagliata del futuro degli Israeliti e della storia ebraica, l'annuncio viene dato a Giosuè da Mosè, immediatamente prima della morte di quest'ultimo.

Cosa si intende per fine del mondo?

L'espressione fine del mondo viene usata in senso generico per indicare un possibile evento (o una serie di eventi) con conseguenze catastrofiche a livello globale, tali da causare la distruzione della Terra, della biosfera o della specie umana.