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Homepage » Archivio Approfondimenti Chi è l'RSPPIl D.Lgs 81/08 alla lettera f) definisce «responsabile del servizio di prevenzione e protezione» «RSPP»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Chi è l'ASPPIl D.Lgs 81/08 alla lettera g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione» «ASPP»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l); Il D.Lgs. 81/2008 stabilisce che all’interno di un’azienda è necessaria la presenza di un Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) che coordini le attività della Sicurezza negli ambienti di Lavoro. Nelle Aziende più grandi e strutturate l'RSPP viene affiancato da uno o più ASPP. Questa figura, nominata dal datore di lavoro, deve possedere capacità e requisiti adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, per assumersi e dimostrare di avere quelle responsabilità che gli permettono di organizzare e gestire tutto il sistema appartenente alla prevenzione e alla protezione dai rischi.
Formazione del RSPPLa formazione avviene su 3 Moduli A, B e C. I Moduli A e B sono per RSPP e ASPP mentre il Modulo C è solo per la funzione di RSPP. Modulo A:
Modulo B:
Modulo C:
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Chi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)?Chi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)?Qual’è il contesto normativo che regola questa figura?Nel complesso normativo riguardante la sicurezza sul lavoro e delle figure che essa disciplina, vi è l’RSPP o responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Questa figura viene introdotta in Italia per la prima volta dal D.Lgs. 19 settembre 1994 n. 626 in soddisfacimento delle direttive europee riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro ed è attualmente regolata dal D.Lgs. 81/2008. In quest’ultimo, ovvero nel testo unico sulla sicurezza sul lavoro, vengono definite tutte le figure professionali e le loro funzioni, che gravitano intorno al corrispondente contesto lavorativo. Articolo 2 del D.lgs. 81/2008Nell’art.2 del D.Lgs. 81/2008 si definisce l’RSPP una persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. Questa figura, nominata dal datore di lavoro, deve quindi essere, come si può evincere dall’articolo precedente, in possesso delle capacità e dei requisiti professionali adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle varie attività relative. L’RSPP inoltre, deve collaborare con il medico competente per il lavoro(MD) ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) per la corretta realizzazione del documento di valutazione dei rischi, il cosiddetto DVR. Quali sono le funzioni generali dell’RSPP definite dall’art. 34?Le funzioni generali di questa figura sono :
Chi può svolgere la funzione di RSPP?La funzione dell’RSPP può essere svolta da:
Quali sono i requisiti minimi che deve possedere L’RSPP?Per lo svolgimento delle funzioni da parte dei soggetti interessati è necessario che questi siano in possesso di :
Per lo svolgimento della funzione di responsabile del servizio prevenzione e protezione, oltre ai requisiti di cui precedentemente parlato, è necessario possedere un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato di cui all’articolo 28, comma 1, di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali. La prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro investe aree di conoscenza interdisciplinari, ma richiede giustamente che vi siano competenze di tipo specialistico da parte delle figure interessate. Per questa ragione, ASPP e RSPP devono possedere competenze di base, adeguate ad ogni settore di attività, e competenze specialistiche, inerenti il comparto di attività di destinazione. A definire quali siano le capacità ed i requisiti culturali e professionali minimi che deve possedere RSPP comune anche per L’ASPP esterni o/e inetrni, è L’ART. 32 del d.lgs. 81/2008. Il nuovo percorso formativo per ASPP e RSPP, previsto nell’Accordo Stato, Regioni, Province Autonome del 26 gennaio 2006, è strutturato in tre moduli:
I moduli A e C sono comuni a tutti i settori produttivi, mentre il modulo B è specifico in relazione al comparto di appartenenza. MODULO AIl modulo A (propedeutico al Modulo B e/o C) costituisce il corso di base, comune a tutti i settori produttivi, obbligatorio per lo svolgimento della funzione di RSPP e di ASPP. Il superamento di questo corso consente di avere l’accesso a tutti gli altri percorsi formativi generando un credito formativo permanente. La sua durata è di 28 ore, cui deve essere aggiunto il tempo necessario alla verifica finale (indicativamente 1 ora). E’ richiesta la frequenza non inferiore al 90% del monte ore complessivo. Gli argomenti trattati in questo corso riguardano tematiche generali come:
Mentre gli obiettivi formativi sono :
MODULO BIl modulo B è un corso di specializzazione, della durata variabile che va da 12 a 68 ore, a cui poi va aggiunto il tempo necessario alla verifica finale che dura indicativamente 3/4 ore. .E’ richiesta la frequenza non inferiore al 90% del monte ore complessivo. Il modulo B non è propedeutico al modulo C e ha validità di 5 anni. Questo corso è suddiviso in macro-settori definiti considerando la classificazione dei settori ATECO fatta in base ai rischi specifici sul lavoro I macro-settori sono 9 e riguardano industria, agricoltura, pesca, estrazione minerali, industria chimica, sanità e servizi sociali, pubblica amministrazione e attività artigianali. Il suddetto Modulo B comune è esaustivo per tutti i settori produttivi ad eccezione di quattro per i quali il percorso deve essere integrato con la frequenza di ulteriori moduli di specializzazione. Si tratta dei seguenti settori:
Gli obiettivi formativi del MODULO B sono :
Occorre, quindi, che i partecipanti sviluppino specifiche competenze nei propri settori di attività. Le lezioni dovranno avere carattere operativo e fortemente orientato alla risoluzione di problemi, all’analisi e alla valutazione dei rischi, alla pianificazione di idonei interventi di prevenzione. Durante la spiegazione dei rischi, richiamando brevemente il contesto normativo e di definizione degli stessi, l’attenzione dovrà essere rivolta alla loro corretta valutazione nei diversi settori, alle diverse misure tecnico, organizzative e procedurali utili al loro contenimento e agli adempimenti previsti in presenza dei rischi stessi. Va specificato che le competenze specialistiche sono innumerevoli e richiedono per ognuna uno specifico approfondimento per ogni sottosettore di appartenenza o di azienda. Di conseguenza è fondamentale orientare sia al sapere teorico si a quello pratico delle competenze pratiche e operative. Nel corso delle lezioni il docente individuerà gli elementi generali per ciascun comparto di riferimento ed gli elementi di specificità che dovranno essere considerati e approfonditi dai partecipanti in relazione ai loro bisogni. A tal fine è utile l’analisi, prevista in avvio dei corsi, della composizione del gruppo di corsisti nonché il ricorso a discussioni ed approfondimenti congiunti su casi concreti. MODULO CIl modulo C è il corso di specializzazione indirizzato alle sole figure aventi la funzione di RSPP, la sua durata è di 24 ore più il tempo necessario per svolgere la prova finale. E’ richiesta la frequenza non inferiore al 90% del monte ore complessivo. L’obiettivo di questo corso mirano a far sviluppare, al partecipante, capacità gestionali e relazionali e fornire la conoscenza su :
Si definiscono di seguito gli obiettivi minimi operativi:
La figura dell’RSPP è inoltre tenuto a frequentare dei corsi di aggiornamento secondo le disposizioni stabilite dall’accordo Stato/Regione del 7 luglio 2016 il quale prevede che le ore minime complessive dell’aggiornamento siano in questo caso 40 ore ogni 5 anni. Questo aggiornamento può essere rispettato anche partecipando a convegni e seminari, a condizione che essi trattino delle materie i cui contenuti siano coerenti al programma descritto in precedenza, per un numero di ore che non può essere superiore al 50% delle ore totali previsto dall’aggiornamento. Quando il datore di lavoro può ricoprire la funzione di RSPP?Specifichiamo in seguito quali sono le condizioni, stabilite dall’art 34, per cui l’RSPP può coincidere con il datore di lavoro stesso:
Quali sono le responsabilità dell’RSPP?Il RSPP è un soggetto che opera in posizione di neutralità, in quanto gli altri componenti del servizio aziendale di prevenzione, essendo semplici ausiliari del datore di lavoro, non sono direttamente responsabili del loro operato, proprio perché non possiedono un potere decisionale. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ha il compito di assistere il datore di lavoro nell’assolvimento dei suoi doveri, fornendogli quelle competenze tecniche ed organizzative di cui ha bisogno, prospettando vari e complessi interventi per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti. Detto ciò l’RSPP non ha un autonomo obbligo di effettuare controlli sulla effettiva applicazione dei presidi antinfortunistici, in quanto privo di quella posizione di garanzia che il legislatore ha identificato espressamente in capo al datore di lavoro, al dirigente e al preposto, nell’ambito delle loro rispettive attribuzioni e competenze. Solo chi è giuridicamente obbligato ad agire per attuare i precetti contenuti nella normativa sulla sicurezza e igiene sul lavoro è correlativamente ritenuto responsabile della loro violazione. Tutti gli altri soggetti, non avendo obblighi nella per realizzazione della sicurezza, non possono essere chiamati a rispondere della omissione di presidi antinfortunistici obbligatori. Secondo la Cassazione, in altri termini, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione è una sorta di consulente del datore di lavoro ed i risultati dei suoi studi e delle sue elaborazioni devono essere fatti propri dal datore di lavoro che lo ha scelto, con la conseguenza che è quest’ultimo che viene chiamato a rispondere delle sue eventuali negligenze. La Meleam, società specializzata nel fornire servizi sulla medicina e sulla sicurezza sul lavoro, è in grado di offrire un corso specifico e completo per chi volesse ricoprire la funzione di RSPP garantendo un adeguato assolvimento dei compiti specifici da parte della figura in questione. Per ulteriori informazioni chiama il nostro numero verde 800 621 247, scrivici a o contattaci tramite la nostra web chat. Potrebbe interessarti anche:
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Chi è il responsabile del servizio?Può essere un professionista esterno, in possesso delle apposite competenze tecniche, o viene scelto tra il personale interno, purché competente e dotato di esperienza, assumendosi ogni responsabilità per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Chi è secondo il d lgs 81 2008 il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP?Nell'art.
Lgs. 81/2008 si definisce l'RSPP una persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
Come è designato il responsabile del servizio prevenzione e protezione?Rspp è l'acronimo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Esso viene nominato dal datore di lavoro per coordinare, sotto la sua responsabilità, il servizio di prevenzione protezione.
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