Tasse su gratta e vinci 1.000 euro

Ogni giorno in Italia vengono venduti circa 5 milioni di Gratta e Vinci tra bar, tabaccai, edicole e autogrill, senza considerare quelli online. I biglietti vanno da 1 a 20 euro, hanno nomi sgargianti e fantasiosi (da Monetine fortunate a Miliardario Maxi) e prevedono una vincita massima dai 10.000 (con un biglietto da 1 euro) ai 5.000.000 euro con un ticket da 20. Chi ha un biglietto fortunato può recarsi presso i rivenditori autorizzati e ritirare il suo premio. Ma qual è la tassazione sulle vincite? Ad incassare non è soltanto chi vince, ma anche lo Stato che grazie a lotterie e Gratta e Vinci, Lotto e SuperEnalotto finanzia le proprie spese. La normativa è cambiata parecchio nel corso degli anni. Quella vigente è la Legge n. 160 del 27 dicembre 2019.

Gratta e Vinci: le tasse da pagare sulle vincite

Dal 1° marzo 2020, il prelievo applicato alle vincite superiori a 500 euro è del 20%. Al di sotto dei 500 euro, le vincite sono esentate dalla tassa. Questa detrazione si pratica esclusivamente alla parte eccedente la somma di 500 euro. Un esempio: con un Gratta e Vinci da 1 euro si vincono 10.000 euro. Il prelievo del 20% sarà applicato a 9.500 euro per una somma complessiva di 1.900 euro che andranno a finire nelle casse del Fisco. La vincita di 10.000 euro al netto delle tasse è quindi di 8.100 euro. Quando a Mentana, in provincia di Roma, un fortunato giocatore ha vinto 2.000.000 euro con un semplice Gratta e Vinci, ha sorriso anche l’erario che da quel trionfo ha intascato la bellezza di 390.000 euro. L’applicazione del diritto del 20% riguarda sia i Gratta e Vinci che i premi delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea.

In passato la normativa era diversa. La tassazione sulle vincite è cresciuta nel corso del tempo e si è adeguata alle somme sempre più alte messe in palio tramite l’Agenzia Dogane e Monopoli. Alla fine degli anni Sessanta, con ancora pochissimi biglietti circolanti, la tassazione prevista era dell’1%, come stabilito dalla Legge n. 699 del 6 agosto 1967. La prima regolamentazione vera e propria del settore è stata quella introdotta dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze datato 12 ottobre 2011, che ha attuato le disposizioni contenute nell’articolo 2, comma 3, del Decreto Legge n. 138 del 13 agosto 2011, convertito nella Legge n. 148 del 14 settembre 2011, in materia di giochi pubblici. La norma del 2012 prevedeva l’applicazione del diritto del 6% sempre sulla parte eccedente i 500 euro di vincita.

Nel 2017 questa normativa è stata sostituita dal Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, convertito nella Legge n. 96 del 21 giugno 2017. Dal 1° ottobre di quell’anno, la tassazione è passata dal 6 al 12% sulla parte eccedente l’importo di 500 euro del premio. L’aumento della tassazione sulle vincite dal 12 al 20% introdotta nel 2020 è diventata da record: l’imposizione fiscale dell’Italia è una delle più alte d’Europa. Tuttavia, c’è da considerare che la tassazione del Gratta e Vinci cambia anche in base al canale: se biglietto classico o online.

Gratta e Vinci online: la tassazione è differente

È possibile giocare al Gratta e Vinci sul web aprendo un conto gioco presso uno dei siti dei rivenditori autorizzati e comprando i biglietti in formato digitale. In caso di vincita online, da 100 euro con un biglietto da 0,50 a 2.000.000 euro con un biglietto da 20, la tassazione non è più del 20 ma del 10%, sempre per le vincite con un importo superiore ai 500 euro.

Questa distinzione fra la giocata fisica e quella digitale vale anche per il SuperEnalotto. Come per il Gratta e Vinci, il SuperEnalotto tassa del 20% tutte le vincite classiche superiori a 500 euro e del 10% tutte quelle online, sempre superiori ai 500 euro. Questo regime non si applica a Lotto e 10eLotto, che prevedono una tassazione, rispettivamente, dell’8% e dell’11% della somma vinta.

Le somme incassate dal Fisco sono ragguardevoli, considerando che – stando ai dati elaborati e forniti dall’Osservatorio gioco d’azzardo 2021 realizzato da Nomisma – nel 2020 il volume complessivo di gioco in Italia ha raggiunto gli 88,38 miliardi di euro, con vincite pari a 75,36 miliardi di euro.

Dal prossimo 1 maggio entrerà in vigore un nuovo sistema di tassazione sulle vincite di Gratta e vinci, Videolottery e Giochi numerici a totalizzatore nazionale. L’attuale tassazione del 12% verrà abbandonata trasformandosi in un prelievo progressivo. Saranno esentate da tassazione le vincite inferiori ai 500 euro.

Tasse su gratta e vinci 1.000 euro

La fortuna è cieca, ma il fisco ci vede benissimo. O meglio, considerando gli ultimi dati Istat che stimano che il 12% del Pil provenga dall'economia sommersa possiamo dire che anche il fisco non goda di un'ottima vista, ma dal prossimo 1 maggio sicuramente osserverà con più attenzione le vincite degli italiani. Gratta e vinci, Videolottery e Giochi numerici a totalizzatore nazionale (quelli con cui si tenta la sorte scegliendo una sequenza di numeri) saranno sottoposti a un nuovo sistema di tasse. Attualmente la "tassa della fortuna", ovvero la quota di vincita che viene trasferita all'Erario, è del 12% ed è uguale per ogni premio superiore ai 500 euro. Dal 1 maggio con il decreto fiscale collegato alla manovra questa "flat tax" del 12% verrà abbandonata trasformandosi in un prelievo progressivo: vinci di più? paghi di più. Sarà questo il meccanismo.

Come sarà il nuovo sistema fiscale

Non è prevista nessuna tassa sulle vincite fino ai 500 euro. Oltre questa cifra scatterà un sistema a scaglioni. Per le vincite fino ai 1.000 euro il fisco preleverà il 15%, una percentuale che sale al 18% per le vincite dai 1.000 ai 10 mila euro, e al 21% per la fascia tra i 10 mila e i 50 mila euro. Per i pochi fortunati che riusciranno a vincere tra i 50mila euro e i 10 milioni di euro è invece prevista una tassa del 23%, forse la più fastidiosa se consideriamo che si pagherà la stessa percentuale per due somme potenzialmente molto diverse. Per i pochissimi che supereranno i 10 milioni poi, ci sarà la tassa più alta: il 25%, un quarto della vincita. Ma forse per questi super fortunati la gioia della vincita sarà di gran lunga superiore del fastidio di una tassa.

Non ci sarà la tassa sulle micro-vincite

Come già accennato in precedenza, la tassa sulle micro-vincite, gli importi sotto i 500 euro, non verrà introdotta. In questo caso l'Erario avrebbe incassato piccole quote, ma da milioni e milioni di vincite dei cittadini, essendo questi premi i più comuni. Ogni anno nel nostro Paese vengono raccolti attraverso il gioco quasi 100 miliardi di euro. I soldi che però escono realmente dalle tasche degli italiani e che rappresentano la spesa effettiva, sono solo 20 miliardi circa. Questo è possibile perché circa 80 miliardi vengono rigiocati, provenendo da vincite. Si tratta di soldi che rimangono nel sistema. Ad esempio, dopo una vincita di cinque euro al Gratta & Vinci il giocatore potrebbe decidere di rigiocarla con il risultato che a fronte di dieci euro giocati il cittadino in realtà ne avrebbe spesi solo cinque.

Per via di questo sistema una tassa sugli importi inferiori ai 500 euro avrebbe potuto creare dei danni all'economia del Gioco. A fronte di un'imposta del 12% ad esempio, il giocatore dopo una vincita di 5 euro ne avrebbe incassati 4,4. A questo punto per comprare un altro tagliando da 5 euro un italiano avrebbe dovuto tirare fuori altri 60 centesimi, un gesto macchinoso, a cui probabilmente avrebbe preferito incassare la vincita dei 4,4 euro.

Come incassare € 1000 al Gratta e Vinci?

È sufficiente recarsi presso un punto vendita autorizzato e mostrare il biglietto al personale, che provvede immediatamente al pagamento della cifra vinta. Il Gratta e Vinci deve essere integro e non manomesso, altrimenti non sarà possibile riscuotere la vincita.

Quanto si paga di tasse su un Gratta e Vinci?

Gratta e Vinci: le tasse da pagare sulle vincite Dal 1° marzo 2020, il prelievo applicato alle vincite superiori a 500 euro è del 20%. Al di sotto dei 500 euro, le vincite sono esentate dalla tassa. Questa detrazione si pratica esclusivamente alla parte eccedente la somma di 500 euro.

Come riscuotere una grossa vincita al Gratta e Vinci?

Per premi superiori a 10.000 euro – presentando il biglietto o facendolo pervenire a rischio del possessore, presso l'Ufficio Premi del concessionario “Lotterie Nazionali S.r.l. - viale del Campo Boario 56/D - 00153 Roma, che rilascerà al giocatore apposita ricevuta.

Qual è il Gratta e Vinci più gettonato?

Quali sono i Gratta e Vinci più vincenti? Ecco la classifica!.