Il frutto esotico del mango appare spesso sugli scaffali del supermercato, quindi ogni persona prima o poi ha il desiderio di provarlo. Dubbi sorgono nei diabetici con malattia di tipo 1 e 2, perché hanno bisogno di controllare rigorosamente il flusso di zucchero nel corpo, e tutti i frutti sono fonti di fruttosio e glucosio. Il mango ha un indice glicemico fino a 55, che consente di usarlo con il diabete, naturalmente, controllando il dosaggio. Il frutto contiene molti componenti benefici che influenzano positivamente il metabolismo dei carboidrati e contribuiscono alla disgregazione del "colesterolo cattivo". Composizione chimicaPer i diabetici, la composizione del mango è preziosa ed equilibrata:
Il mango retinolo e il carotene sono antiossidanti naturali in grado di legare ed eliminare le tossine, i sali metallici, i metaboliti, i radicali liberi. Previene le reazioni ossidative nelle cellule e nei tessuti, riducendo il rischio di acidosi e chetoacidosi, che i diabetici sono inclini a. Le vitamine del gruppo B influenzano direttamente il metabolismo dei carboidrati, fornendo una più completa assimilazione del glucosio e la sua rapida ripartizione in energia. Ecco perché un frutto tropicale aiuta ad arrestare i sintomi dell'iperglicemia nel diabete di tipo 2. L'acido ascorbico è un potente antiossidante, rafforza le forze immunitarie del corpo, che è utile per i pazienti con malattia di tipo 1. Certamente, la vitamina C si trova principalmente nei frutti acerbi. Proprietà utili per diabeticiPrima di tutto, il frutto ha un indice glicemico moderato e contenuto calorico (solo 68 kcal per 100 g).Questo rende possibile l'utilizzo di mango con vari gradi di obesità, gravi disturbi del sistema endocrino e del metabolismo. Con l'uso corretto della frutta aiuta a bruciare i grassi e la perdita di peso sano diabetico. Anche la frutta tropicale produce i seguenti effetti benefici.
Come usare il mango con la malattiaI nutrizionisti e gli endocrinologi hanno preparato diverse raccomandazioni su come mangiare un frutto tropicale per il diabete.
Mango Harm per DiabeticoNon dobbiamo dimenticare che le persone con diabete sono anche suscettibili alle allergie, come gli altri. E il mango è un forte allergene e le sostanze provocanti sono persino sulla sua superficie, che può causare una reazione locale sotto forma di eruzione cutanea. Con cautela, il frutto deve essere assunto da persone che sono allergiche ai cibi vegetali gialli o rossi, agli agrumi, all'amido, alle proteine, ecc.Quando si abusano i manghi, si possono sviluppare le seguenti reazioni:
È vietato mangiare diabetici di mango con elevata acidità dello stomaco, forme acute di gastrite, ulcere, colite, duodenite, ecc. Il prodotto non è controindicato per la dieta diabetica, poiché influenza leggermente il livello di zucchero. Inoltre, produce effetti positivi sul metabolismo, la digestione, i sistemi cardiovascolari ed escretori del corpo, quindi potrebbe essere presente nel menu del paziente. Con cura è necessario mangiare la frutta da un supermercato, e anche frutta acerba. Video: che tipo di frutta puoi mangiare diabeticoTi consigliamo di leggere Quale frutta fa abbassare la glicemia?Via libera a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi. Per la glicemia alta attenzione invece a banane, uva e frutta secca.
Quanto zucchero CE nel mango?100 g di mango contengono 53 kcal / 222 kj.
Acqua 82,80g. Carboidrati 12,60g. Zuccheri solubili 12,60g.
A cosa fa bene mangiare il mango?Il mango è una buona fonte di vitamina C, vitamine, minerali e di fibre alimentari. Fra le sue proprietà sono incluse attività antinfiammatorie e antimicrobicrobiche dovute alla presenza di flavonoidi come la quercetina, cui sono state associate anche proprietà antitumorali, antipertensive e antiaterosclerotiche.
Quanto fa bene il mango?Il mango è particolarmente ricco di acqua e fibre , utilissime per promuovere la regolarità intestinale e sulla stipsi: agendo in maniera decisiva peristalsi intestinale, infatti, migliora la funzionalità dell'intestino. Il consumo di fibre inoltre riduce l'incidenza di tumori intestinali.
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