Tiroidite di hashimoto e calo del desiderio

Tiroidite di hashimoto e calo del desiderio

Redazione 04 maggio 2022 16:02

La riduzione del desiderio sessuale (libido) può colpire sia gli uomini che le donne ed essere causata da condizioni patologiche, ma anche psicologiche ed emotive. Sull'argomento è intervenuto Domenico Tromba, endocrinologo, segretario regionale Ame, consigliere Ordine dei Medici di Reggio Calabria e membro cda Unime.

"Le malattie della tiroide possono avere conseguenze anche sulla vita sessuale -spiega lo specialista - sebbene se ne parli poco. Almeno il 12 % delle persone nascono con o sviluppano una malattia legata alla tiroide, che porta le ghiandole a produrre pochi o troppi ormoni tiroidei, uno scompenso che può avere effetti su altre ghiandole e sui livelli ormonali, inclusi quelli che controllano direttamente le funzioni sessuali.

Per ambedue le disfunzioni tiroidee prosegue il dott.Tromba- vengono riferite alterazioni della libido. Nelle femmine con ipotiroidismo e ipertiroidismo ci sono diminuzioni del desiderio, della lubrificazione vaginale, dell’orgasmo e della soddisfazione sessuale e si può presentare dolore durante il rapporto".

Recenti studi suggeriscono che, mediamente, almeno il 40% delle persone con problematiche alla tiroide ha fatto esperienza anche di conseguenze sul piano sessuale, sia causate direttamente dal cambiamento nel bilanciamento ormonale, sia come risultato secondario di effetti quali dolore, stanchezza o altri sintomi diretti.

"Gli uomini - afferma l'endocrinologo - possono sperimentare un tasso di disfunzione erettile più alto della media, eiaculazione precoce e eiaculazione ritardata. Le donne segnalano di avere spesso difficoltà con la lubrificazione e a raggiungere l’orgasmo. Indistintamente, si riferisce poi una diminuzione significativa del desiderio sessuale e dell’eccitazione.

L'uomo continua lo specialista – può andare incontro a una riduzione del desiderio, disfunzione erettile e a eiaculazione ritardata. Ciò si verifica perché quando la tiroide funziona poco può aumentare un ormone chiamato prolattina che nel maschio, quando è alto, influenza negativamente la funzione sessuale e riduce i livelli di testosterone, l’ormone che regola il desiderio e la potenza sessuale. 

L’impatto sulla disponibilità di ormoni sessuali influenza la qualità dello sperma e la produzione degli spermatozoi - continua - andando a incidere sulla fertilità maschile e la capacità di riproduzione. Il maschio che lamenti questi problemi oppure che abbia altri casi di disfunzione tiroidea in famiglia - dice il dott.Tromba - dovrebbe sottoporsi agli esami diagnostici per verificare la funzionalità tiroidea che comprendono il dosaggio degli ormoni tiroidei e in caso di valori al di fuori della norma, completare gli esami con dosaggio degli anticorpi anti tiroide e l’ecografia tiroidea". Dati che aiutano a completare la valutazione endocrinologica/ andrologica.

Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il 50% dei soggetti ipertiroidei soffre di eiaculazione precoce a causa di una maggiore attivazione del sistema adrenergico.  "Sia nell'uomo che nella donna - conclude lo specialista - perché vi sia una normale fertilità e vita sessuale è necessario che vi sia una perfetta funzionalità tiroidea. Qualsiasi alterazione della funzionalità tiroidea, non corretta da adeguata terapia, comporta alterazioni della libido, della sessualità e della fertilità. "Amiamo la tiroide che è  la ghiandola della vita"".

La tiroide, la piccola ghiandola a forma di farfalla posta alla base del collo, è coinvolta in molte funzioni: i processi metabolici e la termoregolazione dell’organismo, il metabolismo degli zuccheri e la sintesi delle proteine. Anche la funzione sessuale maschile è strettamente connessa al corretto funzionamento della tiroide. A spiegarlo è il dottor Alessandro Pizzocaro dell’Unità Operativa di Urologia e Andrologia di Humanitas.

«Quando l’uomo avverte un calo della libido potrebbe esserci alla base una disfunzione tiroidea», spiega lo specialista. Molte spie possono indirizzare verso un check up della funzione tiroidea. «Per l’uomo l’ipotiroidismo, una diminuzione dell’attività della ghiandola, e l’ipertiroidismo, condizione in cui la ghiandola affronta un superlavoro, possono avere un impatto sulla sua vita sessuale, con pesanti ripercussioni sulla coppia e anche sulla riproduzione», continua Pizzocaro. «Ad esempio, studi scientifici hanno dimostrato che il 50% dei soggetti ipertiroidei soffre di eiaculazione precoce a causa di una maggiore attivazione del sistema adrenergico» evidenzia il medico. Per i soggetti in cui la tiroide funziona meno è la libido ad entrare in crisi.

Quando cala la libido

«L’uomo che soffre di ipotiroidismo – continua lo specialista – può andare incontro a una riduzione del desiderio, disfunzione erettile e a eiaculazione ritardata. Ciò si verifica perché quando la tiroide funziona poco può aumentare un ormone chiamato prolattina che nel maschio, quando è alto, influenza

Tiroidite di hashimoto e calo del desiderio
negativamente la funzione sessuale e riduce i livelli di testosterone, l’ormone che regola il desiderio e la potenza sessuale».

Anche la fertilità maschile è messa a dura prova da una tiroide che lavora male. «L’impatto sulla disponibilità di ormoni sessuali influenza

Tiroidite di hashimoto e calo del desiderio
la qualità dello sperma e la produzione degli spermatozoi», spiega lo specialista, andando a incidere sulla fertilità maschile e la capacità di riproduzione. «Il maschio che lamenti questi problemi oppure che abbia altri casi di disfunzione tiroidea in famiglia – dice il medico –, dovrebbe sottoporsi agli esami diagnostici per verificare la funzionalità tiroidea che comprendono il dosaggio degli ormoni tiroidei e in caso di valori al di fuori della norma, completare gli esami con dosaggio degli anticorpi anti tiroide e l’ecografia tiroidea». Dati che aiutano a completare la valutazione andrologica.

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Cosa comporta avere la tiroidite di Hashimoto?

La tiroidite di Hashimoto è la causa più comune di ipotiroidismo. Uno dei primi segni di tiroidite di Hashimoto è l'ingrossamento della ghiandola (gozzo); in base alla dimensione raggiunta la tiroide può essere o meno visibile ad occhio nudo ed arrivare ad interferire con la respirazione e la deglutizione.

Quanto vive una persona con ipotiroidismo?

A 50 anni le persone con ipotiroidismo vivono fino a 3,5 anni di più di coloro che soffrono di ipertirpoidismo. Inoltre, le persone con ipotiroidismo vivono più a lungo senza malattie cardiovascolari rispetto a quelli con ipertiroidismo”, ha sintetizzato Arjola Bano.

Come guarire dalla sindrome di Hashimoto?

A oggi ancora non esiste una cura definitiva per le tiroiditi autoimmuni come quella di Hashimoto: quello che possiamo fare al momento è curare la tiroide somministrando l'ormone tiroideo sintetico in compresse al paziente, dando la giusta dose per ogni paziente.

Quanto tempo si può stare senza Eutirox?

Il trattamento non dovrebbe essere protratto oltre i 30 giorni e non va mai sospeso bruscamente: la dose quotidiana di eutirox va ridotta di 25-50 mcg ogni due o tre giorni.