IntroduzioneLa colelitiasi, ovvero la formazione di calcoli nella colecisti (o cistifellea), è la condizione patologica più comunemente affligge quest’organo; possiamo immaginare i calcoli come piccole pietroline che, a causa della loro consistenza dura, sono in grado di ostruire il passaggio della bile nei condotti che dovrebbero consentirne il passaggio nell’intestino. Show I calcoli sono formati spesso da colesterolo solidificato e le possibili ragioni che conducono al loro sviluppo (chimicamente si parla di “precipitazione” sono numerosi)
Queste condizioni possono essere causate da una predisposizione genetica (chi ha una storia familiare di calcoli è più a rischio), ma anche da fattori quali:
Le donne sviluppando più frequentemente calcoli (anche a causa dell’assunzione di farmaci ormonali e della gravidanza, che ne favorisce la formazione). La terapia per i calcoli è spesso di tipo chirurgico, mediante un intervento in cui il medico procede alla rimozione della cistifellea (è un organo non indispensabile alla vita, perché il fegato è in grado di assolverne i compiti se necessario). Come facilmente intuibile, l’alimentazione gioca un ruolo chiave nello sviluppo dei calcoli biliari. L’adozione di uno stile di vita sano e corretto è il presupposto principale per minimizzare il rischio di soffrire di colelitiasi; dal punto di vista della dieta è tuttavia utile non limitare l’attenzione alla scelta dei singoli alimenti, ma ampliare la visione anche sui comportamenti complessivi. Alimenti da evitareEsistono alcuni alimenti che, in caso di presenza di calcoli biliari (o di familiarità per il disturbo), è meglio evitare o quantomeno ridurre al minimo; si tratta soprattutto di alimenti grassi e alcolici, perché in grado di impattare in modo rilevante con il metabolismo del fegato, l’organo che produce la bile. In particolare è consigliabile evitare:
Oltre a questi alimenti è bene consumare con moderazione gli oli di semi e di mais, preferendo invece l’olio extravergine di oliva come unica fonte di grassi; alla luce del fatto che la tipologia di grassi contenuti è sovrapponibile agli oli di semi, anche la frutta secca può essere accettata con moderazione. Per le uova è bene seguire le linee guida, che consigliano due o tre uova a settimana. Meglio infine non aggiungere sale alle pietanze. Condotte alimentari e generaliUna dieta di prevenzione dei calcoli biliari deve basarsi sulle indicazioni per una sana condotta di vita, alla cui base si trova in buona sostanza la dieta mediterranea. Si consiglia quindi di:
iStock.com/Lisovskaya Fonte: NIH a cura del Dott. Giuliano Parpaglioni Articoli ed approfondimenti
Link sponsorizzatiCosa non mangiare quando non si ha più la colecisti?Subito dopo l'intervento verrà suggerito di evitare il consumo di:. cibi grassi (sia di origine animale che vegetale) come i fritti,. caffè,. cioccolato,. carni rosse,. acqua gassata e latticini (aumentano il gas intestinale e può mettere in tensione la parete dell'intestino).. Quali verdure mangiare dopo colecistectomia?Gli alimenti suggeriti
Prediligete cibi leggeri, pasta, riso, pane, crackers, patate e fette biscottate, abbondate di verdure, soprattutto quelle che stimolano la secrezione biliare come ad esempio carciofi, cicoria e asparagi (anche sottoforma di centrifugati).
Come si vive senza la colecisti?La bile aiuta a digerire i grassi, ma la colecisti in sé non è fondamentale. La rimozione di questo organo in un individuo sano in genere non causa problemi dal punto di vista della salute generale o della digestione, anche se può esporre a rischi di diarrea e malassorbimento del grasso.
Dove si accumula la bile senza cistifellea?Dopo l'intervento di colecistectomia viene quindi a mancare la concentrazione biliare operata dalla cistifellea, ma non la bile stessa, che si riversa direttamente nell'intestino attraverso il dotto epatico ed il dotto biliare comune (vedi figura).
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