Riassunto e spiegazione di al di là del bene e del male«Posto che la verità sia una donna -, e perché no? non è forse fondato il sospetto che tutti i filosofi, in quanto furono dogmatici, s'intendevano poco di donne? che la terribile serietà, la sgraziata invadenza con cui essi, fino a oggi, erano soliti accostarsi alla verità, costituivano dei mezzi maldestri e inopportuni per guardarsi appunto i favori di una donna? - certo è che essa non si è lasciata sedurre- e oggi ogni
specie di dogmatica se ne sta lì in attitudine mesta e scoraggiata. Ammesso che essa in generale se ne stia ancora in piedi!» (Nietzsche, Al di là del bene e del male, Adelphi, Milano, 1968, p. 3) Show Dei pregiudizi dei filosofiDei pregiudizi dei filosofi è il titolo della prima sezione del libro. Esso incomincia riprendendo il tema affrontato all'inizio della prefazione nel passaggio che ho prima citato: la verità. Etimologicamente la parola "filosofia" significa "amore per la verità" o "amore per il sapere". Questa è solo una definizione etimologica, badate bene. Potrei dire, ad esempio, della biologia che è "discorso sulla vita" o dell'economia che è "amministrazione della casa". Queste definizioni sono altrettanto etimologiche, ma è evidente in questi casi, come in quello della filosofia, che queste definizioni non dicono veramente nulla sulla scienza di cui si pretende di parlare. Anche la psicoanalisi, in ogni caso, ha detto che il filosofo è colui che desidera la verità. Questa definizione è un altro modo di approcciarsi alla filosofia e certamente non definisce la filosofia come scienza, ne spiega come mai la filosofia dovrebbe essere una scienza. È vero tuttavia che per molto tempo la filosofia è stata identificata con la ricerca della verità e si è pensato che il filosofo fosse colui che ha la volontà di verità. Ma da dove nasce la volontà di verità? potrebbe nascere dal suo contrario, ossia dalla volontà di menzogna? È impossibile, sostiene il filosofo, che la volontà di verità possa venire da questo mondo menzognero. Per questo deve esistere un altro mondo.
Lo spirito liberoLo spirito libero è il nome del secondo capitolo di Al di là del bene e del male e tratta di una nuova
generazione di filosofi che ancora deve venire. Nietzsche si rivolge ai filosofi attuali comandando loro di abbandonare la loro volontà di verità, di mettersi al riparo e cercare piuttosto la solitudine. Il filosofo farebbe meglio ad abbandonare tutti i suoi pregiudizi e dogmi. Egli dovrebbe cercare dei compagni solo nei cinici. L'essere religiosoL'essere religioso è il terzo capitolo di Al di là del bene e del male, capitolo nel quale Nietzsche spiega la natura della religione e dell'uomo religioso. La religione, secondo Nietzsche, è fondata su tre dietetiche: la solitudine, il digiuno e l'astinenza. Ciò che guida il religioso è principalmente un sentimento di rinuncia. Questo sentimento è lo stesso esemplificato nella rinuncia all'atto tipica dell'ascesi descritta da Schopenhauer. Schopenhauer, come via per la liberazione dalla volontà cieca ed egoista che è in ogni cosa nel mondo, definisce una forma di ascesi che consiste principalmente nell'abbandono a se stessi più totale: la totale rinuncia all'atto. Sentenze e mezzi è il quarto capitolo di Al di là del bene e del male, in questo capitolo sono disposti diversi aforismi in sequenza. Cito alcuni aforismi che potrebbero essere
interessanti: Noi dottiNoi dotti è il sesto capitolo di Al di là del bene e del male, capitolo che riprende la discussione interrotta sulla
filosofia e il filosofo. È venuto il momento per Nietzsche di analizzare il rapporto tra la scienza e la filosofia. Dopo Kant assiste ad un fenomeno nella filosofia per cui le scienze si separano dalla filosofia stessa. Da questo momento, spodestata dal suo trono, la filosofia si trova in mezzo a molti concorrenti, concorrenti che vorrebbero prenderle il posto. La filosofia incomincia sempre più ad essere disprezzata e non compresa. Si accusa la filosofia di essere una materia puramente teorica
e non sperimentale, intendendo con questo che non è una scienza e che non serve a nulla. Nietzsche riconosce che non esistono più grandi filosofi come Eraclito, Empedocle o Platone. Egli riconosce anche una filosofia decadente e scrive questo libro (Al di là del bene e del male) dedicandolo ai filosofi del futuro, ad una generazione nuova di filosofi. Il problema nella filosofia, e questo sembra molto attuale, è che la filosofia stessa riconosce la superiorità delle scienze rispetto a se
stessa. Nietzsche si scaglia contro i positivisti. Essi sono i primi a dire che la scienza è superiore rispetto alla filosofia, mentre la filosofia non è altro che una teoria della conoscenza. Altra osservazione di Nietzsche molto attuale: la torre della scienza è sempre più alta ed esiste il rischio che la filosofia si specializzi come le scienze. Nella filosofia analitica, ad esempio, è proprio questa specializzazione che stiamo vedendo oggi. Se da un lato la filosofia analitica è una
filosofia molto più sperimentale, allo stesso tempo essa è diventa una filosofia specialistica e fatta di specialisti dei settori scientifici più disparati. Ma i tempi non sono finiti e l'avvenire è ancora davanti a noi! Arriveranno un giorno questi filosofi dell'avvenire di cui parla Nietzsche e a cui questo libro di cui parlo è stato consacrato? È possibile. Questi filosofi Nietzsche li descrive come dei critici e degli sperimentatori. Qui emerge il doppio uso del martello: quello per
distruggere e quello per creare. Creare scolpendo la pietra col martello. Le nostre virtùLe nostre virtù, un capitolo in cui Nietzsche mostra, al contrario di quel che ci si potrebbe aspettare, che anche nella sua etica esistono delle virtù. Quali sono queste virtù? Nietzsche parla spesso di "senso storico". Il senso storico si ha quando si è consapevoli del passato, quando si sa che non esistono valori eterni e che ogni civiltà ha i proprio valori, i quali sono stati
pensati per scopi precisi che convengono a quella società. Nietzsche parla anche della tenacia e della capacità di sopportare il dolore. La compassione rende gli uomini piccoli e condividere il dolore degli altri non è altro che un modo per ridurre la propria potenza. L'uomo non deve cercare di superare il dolore, l'uomo deve saper soffrire e saper vivere con il dolore. Questa è la virtù dello spirito tragico. Un'ultima virtù è l'onestà, ossia il dire le cose per come sono. Questa virtù la mette
in pratica Nietzsche quando critica i filosofi per propri pregiudizi e li accusa di voler negare il mondo sensibile. Popoli e patrieIl capitolo Popoli e patrie tratta dell'uomo contemporaneo a Nietzsche. Nietzsche parla di livellamento dell'uomo e di appiattimento dell'individuo nella massa. Hanno voluto l'uguaglianza? volevano essere tutti uguali? Bene, dice Nietzsche, ci sono riusciti! Hanno tutti gli stessi diritti, hanno democratizzato tutto e si sono omologati. La
democratizzazione per Nietzsche è il livellamento dell'Europa. Nietzsche preferisce la disuguaglianza. Questo lo si comprende bene nel capitolo successivo, laddove parla della natura dell'aristocrazia. Che cos'è aristocratico?Che cos'è aristocratico? è il titolo dell'ultimo capitolo di Al di là del bene e del male. Molti confondono l'aristocrazia con l'oligarchia, ossia pensano che l'aristocrazia sia il governo dei ricchi, ma non è così. L'aristocrazia è il
governo dei migliori e non dei ricchi. Chi sono questi migliori per Nietzsche? Nietzsche parla spesso di questi uomini superiori e afferma che l'umanità si rende decadente se non accetta l'idea della disuguaglianza. Chi è questo uomo superiore? Nietzsche ogni tanto lo descrive come un solitario, come un uomo audace, come un uomo che non assume valori imposti, ma li crea lui stesso. Ne consegue che Nietzsche sta dicendo che l'uomo superiore ha volontà di potenza. La volontà di potenza è quella
volontà che sta alla base di ogni istinto nell'uomo, la volontà di potenza è il fondamento. Questa volontà chiaramente è anche forza e sopraffazione. Nietzsche dice che non c'è da meravigliarsi di fronte ad un uomo sfrutta un altro uomo. Egli afferma che questo fa parte della volontà di potenza, che è naturale. Afferma inoltre che la vita è offesa e sopraffazione. Non stupiscono, quindi, tutte le letture di destra di Nietzsche. Eppure sono esistiti marxisti nietzscheani e persino anarchici
nietzscheani. Emma Goldman, ad esempio, sosteneva che il vero anarchico è aristocratico, aristocratico nel senso in cui lo intende Nietzsche. |