I dispositivi di protezione individuale detti otoprotettori

Il Regolamento, precisa in modo più efficace i criteri per definire le tre categorie di dispositivi. Nell’allegato I definisce come sono suddivise in funzione dei pericoli e non solo del loro scopo.

Ecco alcune informazioni sulla marcatura CE dei DPI.

In moltissime occasioni ed attività lavorative e non, esistono dei rischi che non possono essere eliminati totalmente:

  • carichi che possono spostarsi bruscamente
  • superfici che si possono chiudere bruscamente e diventare delle cesoie
  • bordi taglienti
  • sporgenze appuntite
  • polveri sospese
  • piccole parti che possono essere proiettate
  • cadute dall’alto
  • presenza di fiamme
  • possibilità di inciampo
  • superfici calde
  • presenza di acqua
  • raggi solari
  • presenza di elettricità
  • etc.

Queste sono solo alcune delle situazioni che possono presentarsi durante le attività operative, l’elenco potrebbe essere molto più lungo e comunque non sarebbe esaustivo.

Per far fronte a tutti questi pericoli, riducendo al massimo il pericolo derivante dai rischi residui, sono stati messi a punto dei Dispositivi di Protezione Individuale.

Naturalmente non esistono sistemi per prevenire tutte le situazioni di pericolo, il buon senso non si può introdurre in alcun dispositivo e dovrebbe essere sempre presente durante il lavoro.

Proprio il buon senso dovrebbe SEMPRE far utilizzare i DPI, anche quando fa caldo e fanno sudare, sono spiacevoli da portare, un po’ di disagio val bene la salvaguardia della vita propria ed altrui.

Ci sono varie tipologie di pericolo ed ad ogni pericolo è connesso un rischio che è molto variabile, per tali ragioni i DPI sono divisi in categorie a seconda della protezione che forniscono.

Esistono i DPI di prima categoria: esempio guanti da giardinaggio o da lavoro leggeri che proteggono da piccoli urti o possibili abrasioni leggere, da temperature fino a 50°C, o da pericoli leggeri facilmente classificabili da chi li corre, ad esempio gli occhiali da sole rientrano in questa categoria.

Ci sono poi quelli che proteggono la vita di chi li indossa, ad esempio tutti gli “anticaduta” e comunque riguardano rischi gravissimi, tutti questi rientrano nella terza categoria.

Infine i DPI di seconda categoria che sono tutti quelli che non sono nè di prima nè di terza.

DPI di classe prima possono essere marcati CE direttamente dal produttore/importatore e NON necessitano di certificati, mentre per le altre categorie è necessario l’intervento di un Organismo Notificato, dimostrato dalla presenza nel Fascicolo Tecnico dei relativi certificati.

ATTENZIONE, come per tutte le marcature CE, i certificati sono un’integrazione e non rappresentano MAI la marcatura CE.

L’utilizzo dei certificati come documenti che accompagnano la vendita dovrebbe essere considerato SEMPRE con sospetto, perché il certificato riguarda un campione, la marcatura CE riguarda ogni singolo prodotto venduto.

La non necessità di certificati non significa che il prodotto non debba essere sicuro, ma la sicurezza deve essere garantita in ogni caso, con metodi empirici o con prove anche condotte in proprio.

Le classificazioni e gli obblighi sono chiaramente illustrati nel Regolamento 2016/425/UE.

I certificati rilasciati da Organismo Notificato quando richiesti dalla direttiva, NON sostituiscono la marcatura CE, ma ne fanno parte integrante.

Un produttore extra europeo NON può eseguire la marcatura CE anche se i suoi prodotti sono conformi alle leggi, se lo fa la marcatura è illegale.

I dispositivi di protezione individuale detti otoprotettori

Proteggere l’udito in determinati ambienti lavorativi è una forma di prevenzione necessaria per evitare le ripercussioni da traumi acustici, oltre che un diritto previsto dalla legge. E lo si fa attraverso l’utilizzo degli otoprotettori. Ecco cosa sono e in quali situazioni è previsto il loro impiego. 

Quello degli otoprotettori è un classico esempio in cui i DPI (dispositivi di protezione individuale) si rivelano estremamente efficaci per prevenire infortuni sui luoghi di lavoro ad alto rischio di incidente. Ma cosa sono? Conosciuti genericamente come tappi antirumore, gli otoprotettori professionali sono strumenti che proteggono l’udito dei lavoratori impiegati in contesti lavorativi particolarmente rumorosi. Si tratta soprattutto di fabbriche, officine, cantieri e tutti gli ambienti caratterizzati dal frastuono dei macchinari o dal riverbero dell’oggetto della lavorazione.

Gli otoprotettori sono strumenti indispensabili per ridurre l’intensità dell’onda sonora ed il conseguente shock acustico. Come previsto dall’art. 189 del D.Lgs. n. 81/2008, il datore di lavoro è tenuto a fornire questi dispositivi di protezione individuale a tutti i lavoratori il cui livello di esposizione quotidiana al rumore, prendendo in considerazione una giornata lavorativa di 8 ore, supera gli 80 dBA.

Riportando ciò che emerge dal decreto legislativo 626/94, l’elenco indicativo (non esauriente) dei settori che richiedono protezioni dell’udito è il seguente:

  • lavori nelle vicinanze di presse per metalli;
  • lavori che implicano l’uso di utensili pneumatici;
  • attività del personale a terra negli aeroporti;
  • battitura di pali e costipazione del terreno;
  • lavori nel legname e nel tessile.

Varie tipologie di otoprotettori

Un otoprotettore efficace deve filtrare le frequenze sonore pericolose, con un abbattimento del rumore fino ad un livello pari a circa 75 dBA. Al contempo deve garantire all’operaio la possibilità di comunicare con gli altri e percepire i pericoli. La scelta tra le varie soluzioni presenti sul mercato dipende dal livello di esposizione al rumore e dalla praticità di ciascuna opzione in relazione al lavoro da svolgere.

Esistono due principali categorie di otoprotettori, ciascuno con le rispettive caratteristiche.

  • Inserti o tappi: possono essere in gomma o plastica e variare in base alla forma. I presagomati sono realizzati in plastica, disponibili in diverse taglie e riutilizzabili. I deformabili, invece, hanno un eccellente potere di attenuazione e sono di consistenza morbida. I sagomati sono i più complessi (ed i più costosi) e possono essere integrati con appositi filtri in grado di trasformare l’energia sonora in termica. Infine, i presagomati monouso sono costituiti da materiale semirigido (a basso costo). Quando inseriti correttamente, riescono ad attenuare il rumore fino a 45 decibel e a trattenere maggiormente i suoni ad alta frequenza. Quelli più efficaci, e che aderiscono meglio al canale uditivo, sono i tappi che non superano i 10 grammi e che presentano una texture leggera e soffice.
  • Cuffie: presentano un potere di attenuazione superiore ai tappi. Possono essere leggere o pesanti. Inoltre richiedono una significativa pressione sulle orecchie per assicurare una buona protezione.

Nelle attività che contemplano un’esposizione al rumore superiore agli 80 dBA, i lavoratori devono essere informati sui rischi per l’udito, la funzione dei DPI e le modalità di impiego.

La protezione acustica è un diritto dei lavoratori

A loro volta, anche gli otoprotettori, senza un’adeguata manutenzione e senza il rispetto di alcuni parametri inerenti al comfort del lavoratore, all’igiene e alla qualità dei materiali, possono risultare controproducenti. Perciò, se è vero che disporre di otoprotettori è un diritto di ogni lavoratore esposto ai forti rumori, è altrettanto legittimo rivendicare che questi dispositivi siano conformi alle normative vigenti.

Che cosa si intende per otoprotettori?

Conosciuti genericamente come tappi antirumore, gli otoprotettori professionali sono strumenti che proteggono l'udito dei lavoratori impiegati in contesti lavorativi particolarmente rumorosi.

Quali sono otoprotettori DPI?

Il 21 aprile 2018 è entrato in vigore il Regolamento 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale (DPI). Il Regolamento ha abrogato la direttiva 89/686/CEE.

Quando obbligo otoprotettori?

Per garantire sicurezza, produttività e comfort, il rumore deve essere ridotto esattamente al livello raccomandato. I datori di lavoro devono fornire otoprotettori adeguati qualora vengano superati gli 80 db(A). Al di sopra degli 85 db(A) gli otoprotettori devono essere indossati obbligatoriamente.

Quali sono i dispositivi di protezione individuale?

In riferimento ai DPI utilizzati in ambito sanitario, quelli impiegati più frequentemente sono DPI per la protezione respiratoria, per la protezione congiuntivale, per la protezione delle mani, per la protezione del corpo, per la protezione dei piedi e per la protezione del capo.