12 settembre 2022 Show Come orientarti tra gli indirizzi scolastici delle scuole secondarie di secondo grado.Se sei uno studente di terza media sai che nei prossimi mesi dovrai affrontare una scelta importante: quale scuola superiore frequentare. Orientarsi tra i numerosi indirizzi scolastici non è facile. Per scegliere bene dovresti avere un’idea, anche vaga, di cosa ti piacerebbe fare dopo la scuola ma lo sappiamo: è una domanda difficile! Come saprai, certi indirizzi sono più utili per chi vuole continuare gli studi universitari mentre altri sono più indicati per chi pensa di entrare subito nel mondo del lavoro. Detta così la scelta della scuola superiore può sembrare vincolante, ma niente paura: tutti gli indirizzi, una volta completati, permettono di ottenere il diploma e di andare all’Università o diversamente di scegliere di lavorare fin da subito. Per chiarirti le idee e capire quale percorso di studi può fare al caso tuo, abbiamo preparato un elenco di caratteristiche delle diverse scuole superiori e una spiegazione su come funziona la scuola secondaria di secondo grado. Una premessa: il percorso scolastico è diviso in due periodi biennali e in un quinto anno, ma vengono comunemente considerati dagli studenti un “biennio” e un “triennio”. Le tipologie di scuole superioriLe scuole superiori si dividono in
I liceiSe scegli di frequentare un liceo, devi tenere presente che questa scuola solitamente è pensata per chi vuole proseguire gli studi all’università. Al liceo infatti non si apprende una professione, ma un metodo di studio che affinerai all’università e ti permetterà di affrontare gli anni accademici. In tutti gli indirizzi di liceo si studiano le materie di base comuni, come italiano e latino, storia e geografia, una lingua straniera, matematica e scienze, storia dell’arte e filosofia. Gli indirizzi: 1.
Liceo artistico 2.
Liceo classico 3. Liceo linguistico 4. Liceo musicale e coreutico 5.
Liceo scientifico e Liceo scientifico opzione scienze
applicate Liceo scientifico – sezione a indirizzo sportivo 6. Liceo delle scienze
umane e Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale Se l’idea di studiare per altri 5 anni dopo la maturità non fa per te, forse la scelta migliore è quella di frequentare un istituto tecnico o professionale. Ecco quali sono! Gli istituti tecniciGli istituti tecnici sono una valida alternativa ai licei, soprattutto per chi è indeciso tra università e lavoro. Questo tipo di scuola forma lo studente sia dal punto di vista tecnico che pratico: l’obiettivo è metterti in grado di applicare quello che hai studiato. Sono un’ottima preparazione per il mondo del lavoro, grazie ai laboratori e alla possibilità di fare tirocini aziendali. Alla fine del percorso di studi otterrai un diploma di tecnico specializzato, spesso richiesto nel mercato del lavoro. Ma non è detto che dopo l’istituto tecnico dovrai per forza iniziare subito a lavorare in azienda. La preparazione scolastica è molto ampia e ti permetterà di frequentare comunque l’università. Gli indirizzi sono 11, divisi tra il settore economico e il settore tecnologico. Una volta concluso il biennio base comune a tutti gli indirizzi, si possono personalizzare le materie studiate: del 30% in 3° e 4°, del 35% nel quinto anno. Settore economico
Settore tecnologico
Gli istituti professionaliCome suggerisce il nome, i percorsi di studi degli istituti professionali si concentrano sulla pratica più che sulla teoria, in modo da facilitare l’entrata nel mondo del lavoro. Sono una buona scelta per chi
vorrebbe cominciare subito a lavorare dopo la scuola superiore, ma è importante tenere presente che gli istituti professionali sono anche scuole territoriali dell'innovazione, aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica. Gli indirizzi professionali si articolano in un biennio unitario, finalizzato all’assolvimento dell’obbligo di istruzione, e un triennio focalizzato sulle materie specifiche per consolidare le competenze professionali degli studenti. Nel biennio circa ⅓ delle materie sono attività pratiche e di laboratorio, che diventano oltre metà delle ore durante il triennio. Gli indirizzi professionali sono percorsi che puntano alla formazione di figure richieste dal mercato del lavoro locale, ecco perché il diploma conseguito sarà spendibile nel mercato del lavoro immediatamente dopo l’uscita dalla scuola. I singoli istituti personalizzano l’offerta formativa a seconda delle priorità del territorio. Con la riforma del 2017 gli istituti professionali sono suddivisi in 11 indirizzi:
Le 11 tipologie di istituti professionali sono caratterizzate da percorsi formativi che offrono sbocchi lavorativi concreti. Tuttavia, per chi volesse proseguire gli studi, il diploma conseguito alla conclusione della scuola superiore permette l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria. Sei ancora indeciso?Sappiamo che una guida online non basta per decidere il futuro della tua carriera scolastica: possiamo parlarne insieme e aiutarti a scegliere la strada migliore per te. Contattaci per prenotare una visita. Fonti www.miur.gov.it/scuola-secondaria-di-secondo-grado Dove si insegna con la classe A046?La A046 è la classe di concorso dei laureati in Scienze Politiche, Giurisprudenza ed Economia, si riferisce agli insegnamenti di Diritto ed Economia alla secondaria di secondo grado negli istituti tecnici, professionali, licei delle scienze umane e licei scientifici ad indirizzo sportivo.
Che laurea serve per insegnare diritto ed economia?È necessario possedere una Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza, ottenere crediti formativi aggiuntivi e conseguire l'abilitazione all'insegnamento superando un concorso pubblico.
Dove si può insegnare con la laurea in giurisprudenza?La Laurea in Giurisprudenza conferisce la possibilità di insegnare solo alle scuole superiori e per una sola Classe di Concorso (che definisce le materie che il docente potrà insegnare). La Classe in questione è la A-46 (Scienze giuridico-economiche).
Cosa si insegna con la classe A046?La classe di concorso A-46 consente l'insegnamento del diritto (e in alcuni casi dell'economia) nei diversi indirizzi di studio indicati dalla tabella allegata al decreto.
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