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Lo shock anafilattico è una reazione allergica che può mettere in pericolo la vita del neonato e/o del bambino. Vediamo come agire in questa situazione: cosa fare e come porvi rimedio.
In presenza di un allergene, l'organismo del bambino si comporta come se fosse di fronte a un nemico, scatena cioè le proprie “difese”, producendo istamina. I capillari si dilatano, la pressione cala, i bronchi si stringono e provocano asfissia, appaiono reazioni cutanee, la gola si gonfia e, talvolta, il bambino ha la diarrea. Nella maggior parte dei casi, queste reazioni non sono allarmanti. Tuttavia, in alcuni casi, l'effetto può manifestarsi in modo estremamente rapido e violento e il bambino può essere colpito da shock anafilattico. Detto anche anafilassi, lo shock anafilattico è pertanto una reazione allergica violenta che mette in pericolo la vita del bambino. Come si manifestaLo shock anafilattico ha luogo quando il sistema immunitario del bambino reagisce a una sostanza inoffensiva come se si trattasse di una seria minaccia. Questo fa sì che il corpo rilasci sostanze, come l'istamina, che provocano una serie di sintomi, che possono mettere in pericolo la vita del bambino. Quali sono i sintomiI sintomi appaiono normalmente quando sono trascorse due ore dal contatto del bambino con l'allergene. Tuttavia, in alcuni casi, i sintomi possono apparire dopo pochi minuti e, in altri, dopo circa quattro ore. Questi sono alcuni dei sintomi più rilevanti:
Sostanze che possono scatenarloLe sostanze che possono scatenare uno shock anafilattico possono essere numerose. Tuttavia, queste sono le più comuni:
Se è dovuto a un'allergia alimentareLe allergie alimentari sono fra le patologie croniche più diffuse in Italia. Colpiscono 5 bimbi su 100, con un picco nei primi 3 anni di vita. I ricercatori dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno dato loro scacco matto, o quasi. Scoprendo un farmaco in grado di ridurre moltissimo il rischio di shock anafilattico. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Allergy and Clinical Immunology. È già in commercio, si chiama omalizumab e normalmente viene usato contro l'asma allergica. Lo studioLo studio sui 15 pazienti – l'80% dei quali aveva già affrontato episodi di anafilassi – è durato quasi 3 anni. Sono state osservate le reazioni ai vari allergeni (37 in tutto) prima e dopo l'avvio del trattamento con l'omalizumab.
Come agire in caso di shock anafilattico
Come usare un autoiniettoreIl bambino che soffre di un'allergia conosciuta può disporre dei propri medicinali in caso di attacco. Normalmente il farmaco si presenta sotto forma di autoiniettore di epinefrina (adrenalina), prescritto al piccolo.
Come prevenire uno shock anafilattico
Tuo figlio soffre di allergie? Ha mai avuto uno shock anafilattico? Confrontati con le altre mamme.Scelti per te…E tu che ne pensi? Copyright 2020 RCS MediaGroup S.p.A. - Gruppo Sfera - Via Rizzoli 8 - 20132 Milano - P.IVA n. 1208650155 - QuiMamme © SferaMediaGroup Powered by Webimpacto Cosa prendere in caso di shock anafilattico?Somministrare adrenalina allo 1:1000 i.m. o s.c. oppure diluire una fiala da 0,5 mg di adrenalina 1:1000 in 10 cc di soluzione fisiologica e iniettare lentamente ev. Ripetere eventualmente dopo 5-15 min.
Come capire se si è in shock anafilattico?Le reazioni anafilattiche iniziano spesso con una sensazione di disagio, seguita da sensazioni di formicolio e capogiri. Sopraggiungono poi rapidamente sintomi gravi, come prurito generalizzato e orticaria, tumefazione, respiro sibilante e difficoltà di respirazione, svenimento e/o altri sintomi allergici.
Come intervenire tempestivamente quando si ha uno shock anafilattico?antistaminici,. cortisonici per via endovenosa (desametasone, betametasone),. adrenalina (farmaco salvavita per lo shock anafilattico),. liberazione e gestione delle vie aeree, con eventuale somministrazione di ossigeno,. controllo sotto stretta osservazione per almeno 24 h.. Quale cortisone per shock anafilattico?Prednisone (es. Deltacortene, Lodotra): in caso di anafilassi, assumere 50 mg di attivo per os, frazionati eventualmente in più dosi durante le 24 ore.
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