Come non far piangere un cucciolo la notte

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Come non far piangere un cucciolo la notte

Ci siamo, avete preso un cucciolo. Avete comprato una brandina o un cuscino dove ce ne entrerebbero 5 comodamente. Un pacco di croccantini di una marca famosa e una ciotola (la seconda l’avete dimenticata e la comprerete un altro giorno). E ora? Il cucciolo non smette di piangere a tutte le ore del giorno e della notte quando non lo accarezzate.

Il cucciolo piange senza motivo

Non è vero. Un motivo c’è sempre, ma identificarlo non è sempre facile. Potrebbero essere tante cose:

  • gli manca la mamma
  • ha fame
  • ha sete (avete comprato l’altra ciotola?)
  • vuole coccole
  • ha male al pancino
  • varie ed eventuali

Il cucciolo “strappato” alla mamma e ai fratellini ha, com’è ovvio che sia, un piccolo trauma nei primi giorni a casa vostra. Poco importa che sia stato preso da un rifugio dove stava in un box minuscolo con 7 fratelli e la mamma. Il vostro appartamento gli sembrerà un ambiente orribile.

Il cucciolo piange se lasciato solo

Può sembrare assurdo, ma è uno dei primi motivi di abbandono di cuccioli in “canile”. Il cucciolo non regge la solitudine neanche per un secondo, e i proprietari stufi lo lasciano senza remore al canile. No comment.

Il problema sta alla base. Quando portiamo un cucciolo a casa tutte le attenzioni sono concentrate su di lui. Chiamiamo amici e parenti per venire a conoscere il nuovo peluche che si aggiunge alla nostra famiglia. E’ dolcissimo e tenerissimo. Come resistere ad accarezzarlo? Non si può.

Ricapitoliamo: immaginando che avete preso il cucciolo una sabato di settembre. Sabato e domenica il cucciolo è stato coccolato come se non esistesse altro da fare nella vita. Il lunedì tutti al lavoro, il cucciolo rimane solo a casa per qualche ora (che a lui sembreranno anni).

  1. Coccole di mamma e gioco con i fratelli
  2. Coccole di 20 umani simpatici
  3. Solo

Anch’io piangerei.

Il cucciolo piange di notte

Si potrebbe fare lo stesso discorso fatto in precedenza con qualche variante. Se anche non sia rimasto solo durante la giornata (perchè siete dei padroni da premio nobel e avete preso le ferie per stare con lui), la notte è comunque un momento particolare. Per forza di cose DEVE stare nella sua brandina e dormire. Ma non succede. Perchè? Perchè è stato spupazzato costantemente per tutta la giornata e adesso non capisce perchè si ritrova da solo senza attenzioni. Perchè le notti precedenti le ha passate incollato alla madre o ai fratelli, dandosi calore a vicenda.

Come fare allora?

E’ piuttosto semplice. La cosa migliore da fare è lasciare al cucciolo dei momenti di “solitudine” anche in pieno giorno. Potreste chiuderlo in una stanza per qualche minuto, o semplicemente non disturbarlo quando ha trovato da solo un modo per passare il tempo. Un cucciolo è curioso, ha voglia di esplorare e giocare. Osservatelo da lontano mentre gioca in casa per evitare che si faccia male (ma non siate dei padroni ansiosi). Non intervenite e non disturbatelo nei suoi giochi solo perchè sembra un peluche e avete voglia di accarezzarlo. Questa “indipendenza” accrescerà la sua autostima e gli permetterà di gestire meglio la solitudine.

Non vi fate neanche comandare dal vostro cucciolo. Piange e si lamenta se non lo accarezzate? Non accarezzatelo sistematicamente. Aumenta il volume del pianto? Non cedete. Nella mente del cucciolo potreste far nascere un’associazione di idee pericolosa:

“Allora.. se piango mi accarezzano una volta si e una no.. ma se piango più forte mi accarezzano sempre. Piangiamo più forte!!!”

Anche per quel che riguarda la notte è importante avere una forza di volontà di ferro. I primi giorni saranno difficili, è indubbio. La tentazione di farlo salire sul letto o di andare a dormire sul divano per coccolarlo è molto forte. In questo modo però potreste avere un san bernardo fra le lenzuola per tutta la vita (ma vi assicuro che anche un labrador prende tutto il letto). Andare a dormire sul divano con lui non è una buona soluzione: anche in questo caso gli stiamo insegnando che più si lamenta più sarà coccolato e otterrà quello che vuole.

Cosa fare

  • mettete la cuccia in una zona tranquilla della casa, magari con una coperta che abbia il vostro odore
  • se inizia a piangere ignoratelo: continuare a dormire come se non stesse succedendo nulla
  • avvertire i vicini che per un paio di giorni potrebbero sentire i lamenti di un cucciolo

Cosa non fare

  • non urlare al cane di stare zitto (aumentereste  l’eccitazione e l’ansia)
  • non andate a controllare il cane ogni dieci minuti
  • non dormire sul divano accanto a lui
  • non farlo salire sul letto
  • non abbandonatelo in un canile/rifugio

Abbiate pazienza. Durerà solo qualche giorno.

Già che ci siete date anche un’occhiata a questi articoli:

COME INSEGNARE AL CUCCIOLO A NON FARE I BISOGNI IN CASA

CANI IN CONDOMINIO: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE

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Come calmare un cucciolo di notte?

Una buona pratica per tranquillizzare l'animale durante le sue prime notti consiste semplicemente nell'offrirgli un oggetto che abbia l'odore della madre. Questo non sempre è possibile, ma sarà sicuramente molto efficace. Un altro trucco è quello di lasciare un orologio a lancette vicino alla sua cuccia.

Cosa fare se il cucciolo continua a piangere?

Cosa fare.
mettete la cuccia in una zona tranquilla della casa, magari con una coperta che abbia il vostro odore..
se inizia a piangere ignoratelo: continuare a dormire come se non stesse succedendo nulla..
avvertire i vicini che per un paio di giorni potrebbero sentire i lamenti di un cucciolo..

Come abituare il cane a dormire la notte?

La prima cosa da fare è creare al nostro amico a quattro zampe un ambiente tranquillo in cui dormire. Se si tratta di un cucciolo veramente ancora molto piccolo, potete mettergli una copertina nella sua cuccia e anche un orologio affinché lui senta qualcosa di simile al battito di un cuore umano o della sua mamma.

Dove far dormire un cucciolo di 2 mesi?

Preparategli un luogo delimitato dove possa sentirsi tranquillo e sicuro: il suo posto. Usate un recinto per cuccioli o delimitate una stanza a lui dedicata (ev. con un cancelletto per bambini o una rete).