Cheratosi attinica in quanto tempo si può trasformare

Macchie sulla pelle? In Italia il 27% dei pazienti dermatologici è colpito dalla malattia. La cheratosi attinica è una delle lesioni più conosciute e frequenti da noi così come in molti altri paesi occidentali.

Di Melania Sorbera

Si calcola che un terzo degli over 70 presenti almeno una lesione da cheratosi ma cosa qual è la causa della cheratosi attinica? Secondo Fabio Ayala, professore emerito di Dermatologia dell’Università “Federico II” di Napoli: “L”aggettivo attinico si riferisce alla capacità di alcune radiazioni elettromagnetiche di provocare reazioni chimiche. Sono soprattutto le radiazioni ultraviolette emesse dal sole a provocare, nella pelle, i danni che contribuiscono a trasformare le cellule normali, i cheratinociti, in cellule tumorali. La responsabilità dei raggi solari è dimostrata dalla localizzazione delle cheratosi, che compaiono di norma al capo, al collo, agli arti superiori: viso, orecchie, cuoio capelluto calvo, avambracci, mani e talvolta gambe sono, infatti, le sedi più spesso colpite, in quanto più facilmente esposte al sole. Poiché la pelle non dimentica la quantità di radiazione solare ricevuta nel tempo, e questa si somma alle precedenti, ciò spiega perché le cheratosi attiniche tendono ad aumentare di numero con l’età. Anche il controllo del sistema immunitario può essere determinante, come è dimostrato dalla maggiore frequenza di cheratosi nei trapiantati che, in quanto tali, devono assumere farmaci ad azione immunosoppressiva per tutta la vita“.

Come si riconosce la cheratosi attinica? “La diagnosi della cheratosi attinica è in genere clinica: si basa, cioè, sulle sue caratteristiche visive, che sono quelle di una piccola chiazza desquamante o coperta di cheratina, spesso con una base o un leggero alone di colore roseo-rosso“, spiega il professore Ayala. “Sfiorando la lesione con un polpastrello, la sensazione è simile a quella che si avverte toccando una carta abrasiva, vetrata, a grana fine. Di norma, non ci sono sintomi di accompagnamento, anche se talora viene riferito prurito, lieve bruciore o dolenzia. Le cheratosi attiniche non superano generalmente il centimetro di diametro, anche se in alcuni pazienti, sopratutto se con pelle  molto chiara, possono essere numerose e confluenti.

La pelle circostante può mostrare i segni dell’eccessiva esposizione solare cronica, come sottilissimi vasi sanguigni rossi, macchie più chiare alternate a più scure, rughe accentuate. Oggi con i dermatoscopi, che hanno sostituito le lenti d’ingrandimento classiche e rappresentano uno strumento indispensabile per migliorare l’accuratezza diagnostica in Dermatologia, la diagnosi di cheratosi attinica è ancora più precisa. Poco diffusa è ancora la microscopia confocale, tecnica attualmente impiegata soprattutto nel campo della ricerca e poco pratica per un utilizzo comune“.

Cheratosi attinica in quanto tempo si può trasformare

La cheratosi attinica può rappresentare la lesione iniziale da cui può svilupparsi un tumore della pelle ed è pertanto definita come una condizione precancerosa.
Sebbene la maggior parte delle cheratosi attiniche rimanga benigna, alcuni studi hanno evidenziato che circa il 10% può evolvere in carcinoma spinocellulare.

Come si riconosce?

Questa condizione si presenta con piccole lesioni eritematose o rosate ricoperte da squamo-croste che si manifestano sulla superficie della pelle come risultato di un’esposizione a lungo termine ai raggi solari.
Le squame hanno un colore variabile (chiaro, scuro, marrone o rosa) sono indurite, secche e ruvide e spesso sono rilevabili più al tatto che alla vista. Appaiono, solitamente, sulle aree del corpo più frequentemente esposte al sole come il viso, le orecchie, il cuoio capelluto, le labbra, il dorso delle mani e degli avambracci, le spalle e il collo.

A che età può comparire una cheratosi attinica?

Considerato che il tempo totale di esposizione al sole aumenta di anno in anno, è più probabile che la cheratosi attinica compaia in persone anziane. Tuttavia, attualmente sono riportati casi di individui di 20 anni che ne sono affetti. Inoltre, questo tipo di patologia è diventata più comune nelle persone intorno ai 50 anni.

Chi è più a rischio?

Le persone con carnagione chiara, capelli rossi o biondi ed occhi blu o verdi, se si espongono al sole per lunghi periodi, hanno un’alta probabilità di sviluppare, invecchiando, questa forma precancerosa.

Quali sono i trattamenti?

La scelta del rimedio più adatto nel singolo caso va sempre valutata insieme allo specialista. Se sono presenti una o due cheratosi la forma più comune di trattamento è rappresentata dalla crioterapia: sulla lesione viene applicato dell’azoto liquido con un erogatore spray.
La terapia fotodinamica è utile soprattutto per le lesioni del volto e del cuoio capelluto.
L’imiquimod, formulato in crema al 5%, invece stimola il sistema immunitario a produrre interferone, un mediatore in grado di distruggere le lesioni precancerose.
Un altro trattamento molto diffuso è l’applicazione di un gel antinfiammatorio non steroideo (diclofenac) direttamente sulle lesioni; è utilizzato soprattutto per stabilizzare ed evitare eventuali evoluzioni neoplastiche.
Un altro gel che si può prescrivere è l’ingenolo mebutato ed è indicato per la cheratosi attinica superficiale. Questo farmaco agisce stimolando la risposta immunitaria contro le cellule danneggiate, contrastando così l’infiammazione.
Più in generale è importante sottolineare che dopo i trattamenti - qualsiasi venga scelto- è indispensabile il controllo periodico, ad intervalli di tempo variabili da alcuni mesi a 1 anno. Altrettanto fondamentale è l’esposizione protetta al sole.

Regole per l’esposizione al sole

Per prevenire l’insorgenza della cheratosi attinica il modo più efficace è quello di proteggersi dal sole. Ecco alcune regole da seguire:

• Esporsi al sole in modo responsabile mediante l’utilizzo di abiti protettivi, occhiali da sole, cappelli e, per le parti  che restano scoperte, applicare una crema fotoprotettiva.

• Evitare di esporsi ai raggi solari nelle ore più calde dei mesi estivi, ovvero tra le 11 e le 16.Evitare le ustioni e l’abbronzatura artificiale.

• Esaminare l’intera superficie del corpo regolarmente - senza trascurare il cuoio capelluto - e rivolgersi al medico nel caso in cui una lesione cutanea provochi dolore, prude o brucia, trasuda o sanguina, diventa squamosa presenta cambiamenti in termini di dimensioni, forma, colore o elevazione.

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

Come seccare le cheratosi?

Di seguito riportiamo i principali metodi utilizzati per la rimozione delle cheratosi:.
Congelamento con azoto liquido (criochirurgia). ... .
Raschiare la superficie della pelle. ... .
Bruciarle con una corrente elettrica (Elettrocauterizzazione). ... .
Vaporizzare la crescita con un laser (ablazione)..

Che differenza c'è tra cheratosi attinica e cheratosi seborroica?

Cos'è la Cheratosi Seborroica La superficie delle aree colpite da cheratosi seborroica tende a squamarsi e a formare crosticine untuose inclini a staccarsi. A differenza della cheratosi attinica - con la quale non deve essere confusa - la cheratosi seborroica non evolve in patologie maligne.

Quale pomata è ottima per la cheratosi attinica?

Aldara crema): il farmaco viene formulato sotto forma di crema ad applicazione topica, indicata per trattare la cheratosi attinica: il farmaco esercita la propria attività terapeutica agendo come un immunomodulatore, inibendo la replicazione delle cellule danneggiate dalla cheratosi attinica e potenzialmente maligne.

Come ammorbidire le cheratosi?

I trattamenti più utilizzati sono: La terapia topica con creme o gel a base di 5-fluorouracile, Imiquinod o Diclofenac. La crioterapia: usata soprattutto quando le cheratosi sono poche. Si applica l'azoto liquido sullasingola lesione, che in seguito al trattamento diventa crostosa e cade.