Quando si legge la prima lettura in chiesa

Quando si legge la prima lettura in chiesa

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La celebrazione della S. Messa: riti introduttivi

Scheda N° 23

Si raduna

L'assemblea

inizia la celebrazione con un canto

invita l'assemblea a testimoniare la propria fede in Gesù Cristo con il segno della croce

Il celebrante saluta i presenti con il saluto cristiano: "il Signore sia con voi "

invita l'assemblea a riconoscere pubblicamente di aver bisogno del perdono di Dio ( Signore pietà … ) a cui segue l'assoluzione del sacerdote

Inno di lode

Nelle solennità e nelle feste l'assemblea rende lode a Dio con un inno molto antico ( Gloria a Dio … )

Colletta

Il celebrante prega a nome di tutta l'assemblea con una preghiera chiamata colletta

Nota: in questa prima parte della S. Messa l'assemblea sta in piedi per esprimere :

· la propria disponibilità a Dio

· la volontà di cambiare la propria vita (in piedi pronti a partire)

· la propria adesione alla preghiera del celebrante fatta a nome di tutti.

Per questo si risponde a voce piena : "AMEN".

LA CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA: LITURGIA DELLA PAROLA

In questa parte della Messa l'assemblea si siede per ascoltare la Parola di Dio.

La prima lettura è tratta normalmente dall' Antico Testamento.

La seconda lettura è tratta dal Nuovo Testamento.

Dopo ognuna di queste letture il lettore dice :

Parola di Dio e l'assemblea risponde dicendo:

Rendiamo grazie a Dio.

Terminata la prima lettura un lettore propone un salmo di meditazione sulla parola ascoltata al quale l'assemblea si unisce con la ripetizione corale di un versetto.

Vangelo

La terza lettura della Messa è tratta dal Vangelo.

Prima della sua lettura l'assemblea si alza in piedi e con il canto dell'Alleluia esprime la propria gioia per l'imminente incontro con il Signore.

Dopo che il celebrante avrà annunciato quale Vangelo leggerà ("dal Vangelo …) l'assemblea risponde dicendo:

"Gloria a te, Signore" segnando con il segno della croce:

· la fronte (intelligenza)

· le labbra (testimonianza)

· il cuore (centro della vita).

Terminata la proclamazione del Vangelo il celebrante dice:

"Parola del Signore" e l'assemblea risponde dicendo: "Lode a te o Cristo".

Nota: la prima e la seconda lettura si ascoltano stando seduti, per esprimere:

la disponibilità all'accoglienza e alla riflessione sul messaggio ricevuto.

Il vangelo si ascolta in piedi per esprimere la volontà di mettere in pratica la Parola di Gesù contenuta nel brano che viene letto.

Omelia

Il celebrante esorta i fedeli ad accogliere la Parola di Dio proclamata ed a metterla in pratica.

Professione di fede

Alla domenica e nelle solennità l'assemblea, in piedi, professa ad alta voce la propria fede con la preghiera del "Credo".

È il Simbolo Niceno-Costantinopolitano che compendia tutta la dottrina cattolica.

Preghiera dei fedeli

Con la preghiera dei fedeli l'assemblea si rivolge a Dio e lo invoca per le necessità quotidiane o per necessità particolari.

 La Liturgia della Parola è la parte della Messa che viene celebrata con un suo proprio libro, chiamato Lezionario. C'è un Lezionario feriale, che viene utilizzato nello spazio di due anni (pari e dispari) e c'è un Lezionario festivo, distribuito nello spazio di tre anni, denominati A B C.

La Liturgia della Parola consta di due Letture (tre nelle domeniche e solennità) e del Salmo responsoriale.

La prima lettura è tratta dall'Antico Testamento (eccetto il Tempo pasquale, durante il quale si leggono gli Atti degli Apostoli). Solitamente è scelta in relazione al Vangelo del giorno; c’è sempre un sottile legame fra la prima lettura e il vangelo.

Fra i due Testamenti vi è una continuità reale e, insieme, ambedue contengono la divina Rivelazione.

La seconda lettura è tratta da una lettera degli Apostoli: normalmente sono brani piuttosto brevi, ma densi di significato.

Il dialogo tra Dio e i fedeli nella celebrazione della Parola è realizzato attraverso il Salmo responsoriale (detto anche graduale, perché anticamente veniva cantato dal salmista sui gradini dell'ambone). Esso viene cantato dopo un momento di silenzio che ha permesso ai fedeli di riflettere brevemente su quanto hanno appena ascoltato (cfr. PNMR n.6)

Il canto al Vangelo è una breve acclamazione, orientata a festeggiare Cristo che sta per venire ad annunciarci il suo Vangelo. È Lui in persona che viene, perché «Egli è presente nella sua Parola, ed è Lui che parla quando si leggono le Scritture ed in particolare il Vangelo». Infine si proclama (o si canta) il Vangelo.

A questa lettura viene tributato un particolare onore. È la sola lettura ad essere preceduta da una Processione, da un'Acclamazione e da una Benedizione. È pure preceduta da un richiamo all'attenzione: "Il Signore sia con voi!". Inoltre il celebrante e i fedeli fanno un triplice segno di croce: sulla fronte, sulle labbra, sul cuore, come impegno a lasciarsi coinvolgere nei pensieri, nelle parole e nei sentimenti dalla Parola che sta per essere proclamata. La particolare attenzione al Vangelo è l'espressione del massimo rispetto verso Cristo, nel quale si compiono tutte le Scritture e nel quale risplende tutta la Verità e la Luce.

“La lettura del Vangelo costituisce il culmine della stessa Liturgia della Parola; all’ascolto del Vangelo l’assemblea viene preparata dalle altre letture, proclamate nel loro ordine tradizionale, prima cioè quelle dell’Antico Testamento e poi quelle del Nuovo” (ORDO LECTIONUM MISSAE, n. 13). Cristo è “presente nella Sua Parola: è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura” (Cost. Liturgica Sacrosanctum Concilium, n. 7).

Essere lettori è un compito esigente: si tratta di prestare la propria voce al Signore. Per questo non ci s’improvvisa lettori, né tantomeno si arriva impreparati! È necessario dunque che chi legge conosca prima quando e quale lettura gli è assegnata, per capirne il genere letterario, meditandola da solo o in gruppo. L’uso di incaricare qualcuno poco prima della celebrazione non è opportuno. È importante leggere prima il testo ed interiorizzarlo per poterlo leggere in modo comprensibile e adeguato. Nelle parrocchie di si ddovrebbe arrivare a formare un'équipe di lettori avvertiti ed attenti alle esigenze della lettura in assemblea. Ricordiamo che è PROCLAMAZIONE!!!

LA PROFESSIONE DI FEDE

Dopo l’omelia il presidente della celebrazione invita a pregare insieme Il Simbolo, o Professione di Fede, cioè il Credo. In tal modo l’Assemblea manifesta il suo assenso di fede a Dio Padre Creatore, a Gesù Suo Figlio e allo Spirito Santo e si unisce personalmente e comunitariamente alla fede di tutte le altre Chiese cristiane sparse nel mondo.  

Il Simbolo Niceno-Costantinopolitano (Credo in un solo Dio…) è l’espressione di impegnativi approfondimenti teologici e di una volontà di precisione nell’espressione della fede, che è patrimonio della storia della Chiesa.
Il Messale Romano permette l’utilizzo anche del cosiddetto “Simbolo degli Apostoli” (Io Credo in Dio…), di formulazione più breve; inoltre nella Veglia Pasquale e nel Rituale del Battesimo si usa la triplice Professione di Fede rinnovando le Promesse Battesimali.

LA PREGHIERA UNIVERSALE

“Nella Preghiera Universale, o Preghiera dei Fedeli, il popolo, esercitando la sua funzione sacerdotale, prega per tutti gli uomini” (PNMR, n. 45).

Questa breve espressione dei "Princìpi e norme" spiega al meglio il ricco contenuto teologico della Preghiera dei Fedeli, non solo, ma della Liturgia stessa.

Occorre ricordare anzitutto che la comunità riunita non prega prima di tutto per se stessa! Al contrario, la Preghiera Universale ha proprio la funzione di far uscire ogni concreta comunità da se stessa, avendo presente la Chiesa intera: il Papa, i vescovi,i governanti, la salvezza di tutto il mondo, quelli che si trovano in difficoltà, presentare infine le intenzioni proprie dell'Assemblea.

Dopo esserci nutriti alla Mensa della Parola, possiamo accedere con animo più pronto e vigilante alla Mensa del Corpo del Signore.

In che momento si legge la prima lettura?

Quando si legge la prima lettura a messa? Prima lettura. Nelle domeniche e nelle solennità è generalmente tratta dall'Antico Testamento o, nel Tempo di Pasqua, dagli Atti degli Apostoli. È generalmente subordinata al Vangelo, che deve dare senso a questo brano.

Chi può andare a leggere le letture in Chiesa?

Nella Chiesa cattolica il compito di proclamare la parola di Dio nelle assemblee liturgiche è affidato a persone adulte che hanno ricevuto il ministero del lettorato (lettore istituito, al quale sono conferiti anche altri compiti) e, in mancanza di lettori istituiti, a uomini e donne che non hanno ricevuto tale ...

Quando si fa la seconda lettura?

È presente solo nelle domeniche e nelle solennità ed è tratta dal Nuovo Testamento, in genere dalle lettere paoline e cattoliche.

Come si legge la seconda lettura in Chiesa?

Finita la Seconda lettura, il lettore attenderà che il coro e l'assemblea abbiano cantato l'alleluia e poi leggerà il versetto; successivamente, tutti i lettori ritorneranno al loro posto; nel caso che il coro canti l'alleluia per intero, invece, i lettori torneranno al posto al termine della Seconda lettura.