Significato rosa la bella e la bestia

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"Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che poteva desiderare, il principe era viziato, egoista e cattivo. Accadde però che una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio del riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei ormai aveva visto che non c'era amore nel suo cuore e per punirlo lo tramutò in una orrenda bestia e gettò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti.

Vergognandosi del suo aspetto mostruoso la bestia si nascose nel castello con uno specchio magico come unica finestra sul mondo esterno.

La rosa che gli aveva offerto la fata era davvero una rosa incantata e sarebbe rimasta fiorita fino a che il principe avesse compiuto 21 anni.

Se avesse imparato ad amare e fosse riuscito a farsi amare a sua volta prima che fosse caduto l'ultimo petalo, l'incantesimo si sarebbe spezzato; in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre.

Con il passare degli anni il principe cadde in preda allo sconforto e perse ogni speranza... chi avrebbe mai potuto amare una bestia?"

La rosa incantata ispirata alla favola  "La bella e la bestia" Un regalo prezioso ed elegante, con rosa stabilizzata, la rosa vera eterna (durata media 8/10 anni).

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La partecipazione di Annalisa, titolare di Fiori Bertola, a Soliti Ignoti su Rai1 con la Rosa Incantata

Puntata del 27 maggio 2019

Oggi voglio parlarti del significato della fiaba La bella e la Bestia.

LA STORIA

Scritta per alcune fonti da Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve e pubblicata nel 1740, per altri attribuibile invece a Giovanni Francesco Straparola nel 1550.
La storia narra di un commerciante padre di tre figlie costretto a partire per un viaggio. Chiede alle sue figlie cosa desiderano per regalo al suo ritorno e mentre le due figlie maggiori chiedono in dono abiti sfarzosi e gioielli, la minore domanda in dono una rosa. Una caratteristica che contraddistingue l’ultima figlia, Bella, è la passione per la lettura. Bella legge molti libri.

Questo padre sulla strada del ritorno, stanco, trova riparo in un castello dove non sembra esservi anima viva. Il castello è abitato da una creatura mostruosa: la Bestia. La Bestia è un principe sotto incantesimo. Un tempo molto egoista aveva rifiutato il suo aiuto ad una mendicante, che in realtà era una maga che per il trattamento ricevuto di trasformare il principe in una Bestia, tale rimarrà finché non si innamorerà e sarà ricambiato.

Il commerciante prima di ripartire si ricorda del dono per Bella e decide di prendere una rosa dal giardino della bestia, questo fa arrabbiare il padrone del castello che adirato si mostra al commerciante. Quest’ultimo spiega che ha preso la rosa per sua figlia e la Bestia dichiara che lo lascerà andare solo se farà venire la figlia al castello a morire al posto suo.

Tornato a casa racconta piangendo quanto accaduto e Bella decide di andare al suo posto.

Al castello la Bestia non fa mancare nulla a Bella e tramite uno specchio magico le permette di vedere cosa accade alla sua famiglia. Quando il padre di Bella si ammala questa decide di partire e la bestia acconsente dicendole che potrà tornare usando un anello magico.

Bella al suo ritorno a casa resta in famiglia e a modo di rendersi conto di quanto altre persone, come i fidanzati delle due sorelle siano da meno rispetto alla Bestia. Si rende conto di sentire la sua mancanza e di voler tornare da lui.

La fiaba termina con la rottura dell’incantesimo, finalmente l’amore tramuta la Bestia in principe.

I PERSONAGGI E LE LORO CARATTERISTICHE

Il padre commerciante:

figura maschile primaria che in questo caso risulta attaccato alle ricchezze agli aspetti materiali, ma per questo la storia ce ne mostra le fragilità, gli affari vanno male, diventa povero, si ammala.

Le due sorelle:

Sono le ragazze superficiali, non sono cattive come le sorellastre di Cenerentola, pur tutta via costituiscono un contraltare negativo di Bella. Mentre quest’ultima si concentra sull’essenza, conosce i pretendenti, si intrattiene in conversazioni piacevoli e li rifiuta con gentilezza. Le due sono più altezzose e interessante all’apparenza. Chiedono in dono al padre gioielli e abiti lussuosi, si fidanzano con due belli ma stupidi. Rimangono sulla superficie delle cose e per questo scontente. Bella, al contrario, scende in profondità e trova la felicità vera.

Il principe-Bestia:

La Bestia è inizialmente un principe egoista e amante dell’apparenza. L’egoismo verso la vecchia maga segno di una personalità immatura, incapace di vedere il bisogno dell’altro, incapace di vedere quanto di buono e bello ci possa essere nell’altro, forse prima ancora in se stesso, diviene così Bestia, manifestazione esteriore della bruttezza dimostrata dal suo comportamento. Come spesso accade nelle fiabe un personaggio rappresenta anche esteriormente la sua interiore natura. Solo l’amore, condiviso, salverà la Bestia dal suo “abbrutimento”. Ovvio ma incisivo il senso di questa “clausola” magica: amare l’altro, vedere il bello in qualcun altro, ed essere amato, quindi riuscire a mostrare anche il bello di sé. Insomma amare l’altro e amar se stessi, appaiono come sempre come capacità interconnesse.

Bella:

Bella è “principessa” o eroina che eleva se stessa anziché ricercando ricchezze materiali, attraverso la lettura e la conoscenza.

Bella è una creatura che sa andare oltre le apparenze. Proprio questa propensione alla conoscenza, le permette di andare oltre l’apparenza bestiale del principe trasformato ed entrare in contatto con lui, con i suoi modi gentili, con quanto di bello si cela dentro di lui e dietro quell’apparenza che poteva spaventare chiunque ma non Bella.

Bella sa andare in profondità. Sa andare oltre. Sa essere parte femminile accogliente per la Bestia che riesce a diventare sempre più gentile e fare il percorso necessario a divenire a pieno e, di nuovo, se stesso anche esteriormente. Una trasformazione che parte da dentro, attraverso lo sguardo di Bella. Un cammino di conoscenza dell’altro fatto di pazienza. I sentimenti profondi hanno bisogno di tempo per crescere e fiorire.

SIMBOLOGIE e SIGNIFICATI

La rosa: Bella chiede in dono a suo padre “solo” una rosa. Un dono apparentemente semplice ma carico di senso. La rosa è simbolo del fiorire. Il fiorire, il diventare a pieno se stessi. Nella sua forma ricorda anche il mandala con tutte le simbologie di perfezione e d’infinito che questo si porta. Bella chiede un dono che rappresenta la vita, semplice ma al tempo stesso meravigliosa e pure perigliosa, piena di spine. È dalla rosa che prende il via il “cammino” che porterà Bella dalla Bestia facendoli conoscere e poi innamorare.

C’è anche un’altra rosa nella narrazione. La maga nel trasformare la Bestia lascia a questi una rosa, promettendo che se al cadere dell’ultimo petalo non si sarà innamorato ricambiato, morirà. Qui il concetto del fiorire si lega a quello della ciclicità della vita, del tempo che passa. La rosa sfiorirà. La vita, la gioventù sfioriscono. È importante imparare a cogliere i doni della vita, prima che cada l’ultimo petalo.

L’amore esiste se c’è libertà di viverlo. L’amore non può essere imposto.

Dice Pennac che – Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare” 

È solo quando la Bestia riesce a lasciar libera Bella che questa si rende conto di amarlo e di voler tornare da lui. Recita il detto: Se ami qualcuno lascialo libero…

La separazione della Bestia da Bella libera dal possesso.

L’amore non può essere imposto. L’amore non può derivare da un ricatto. L’amore non può dipendere solo dall’apparenza. Tutto questo ci racconta la fiaba de La Bella e la Bestia.

SIGNIFICATO GENERALE DELLA STORIA

La storia della Bella e la Bestia ci invita ad andare sempre oltre le apparenze. A vedere il bello che c’è anche in chi non ce lo aspetteremmo. Invita ad un amore che si basa su solide basi che non siano esclusivamente il bell’aspetto, l’apparenza, ma invita a porre l’attenzione sui modi gentili, sul tempo da dedicarsi, su quel che c’è oltre la superficie. Invita ad amare nell’essenza.

Come si chiama la rosa della Bella e la Bestia?

Forever Rose London: chi ha inventato la rosa della Bella e la Bestia.

Qual è la morale della favola La Bella e la Bestia?

Questo ce lo spiega proprio l'ultimo capolavoro della Disney. Quello che ci insegna, non è che con l'amore le bestie diventano principi, ma ci insegna l'accettazione, che è l'unico e solo presupposto per amare ed essere felici.

Quando nasce la Bella e la Bestia?

La prima versione della fiaba La Bella e la Bestia (La Belle et La Bête) fu pubblicata nel 1740 dalla scrittrice Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve in una raccolta di racconti per bambini dal titolo La jeune américaine, et les contes marins.