C era una volta il crimine saga

Per una imprevedibile coincidenza con ciò che sta accadendo nuovamente nel mondo, visto che è stato girato più di un anno fa, “C’era una volta il crimine”, film di chiusura della trilogia di Massimiliano Bruno, iniziata con “Non ci resta che il crimine”. Un viaggio indietro nel tempo, a quel 8 settembre 1943, data dell’Armistizio che segnava l’inizio della guerra di liberazione italiana contro il nazifascismo. Il regista con accanto la new entry maschile Giampaolo Morelli, che nella saga interpreta un professore di storia del liceo e quindi guardiano di precisione storiografica, descrive il suo rileggere il passato e riviverlo con la lente della commedia, senza mai abbandonare una visione anti-fascista. Il cinema qui tramanda quegli stessi aneddoti che a generazioni più fortunate venivano raccontate dai nonni e dai padri. A sua nonna e ai suoi ricordi si è ispirata Carolina Crescentini nell’interpretare Adele, la giovane nonna di Moreno (Marco Giallini), una donna protagonista della propria vita e in grado di imbracciare armi e fucile per difendere sua figlia dalle brutalità della guerra. Con un mix di brani della tradizione e alcuni nostalgici, “C’era una volta il crimine”, allo scontro tra “Bella Ciao” e “Faccetta nera” risponde con “La libertà” di Giorgio Gaber.

A cura di
Chiara Nicoletti
Federico Barassi

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Anche le saghe più divertenti e scaltre hanno una fine. Così eccoci al terzo ed ultimo capitolo di Non ci resta che il crimine che, dopo il secondo Ritorno al Crimine passato solo i
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n TV, approda al gran finale intitolato C’era una volta il crimine. Ma, vista la chiusura del film, a noi sono sorti seri dubbi che il tutto possa davvero terminare qui. Tuttavia, va rispettato quanto detto dal regista, ancora e sempre Massimiliano Bruno, e prendiamo per buono che la trilogia sia tale e quindi che cali il sipario.   

C’era una volta il crimine dunque, al cinema da giovedì 10 marzo, porta i nostri scalcinati eroi ormai avvezzi ai viaggi nel tempo esattamente all’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio. Ma inizialmente a loro della guerra importa ben poco, il vero obiettivo è infatti rubare la Gioconda. La banda però deve riassestarsi e lavorare per stringere nuovi rapporti. Non ci sono più Massimo Ranieri interpretato da Carlo Buccirosso e

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il mite Sebastiano cui dava vita Alessandro Gassmann. E anche Renatino della Banda della Magliana (Edoardo Leo), scopertosi padre e diventato più buono, se ne torna subito ne
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l suo 1982. Restano invece Moreno che è sempre Marco Giallini, Giuseppe, alias Gianmarco Tognazzi, e Gianfranco, che è lo stesso Massimiliano Bruno, che dovranno far posto a un altro Ranieri, Claudio, che gli viene presentato da Lorella che è ancora Giulia Bevilacqua, più audace e sexy che mai, in perfetto stile Lara Croft. Claudio, vera e propria new entry nella saga, è interpretato da Giampaolo Morelli ed è un professore di storia napoletano disilluso e alquanto intollerante all’ignoranza, che avrà il compito fondamentale di fare da guida a una masnada di ignoranti o ciucci in un’epoca che conosce come le sue tasche.

Il tutto assumerà toni sentimentali e sorprendenti quando Moreno si ritroverà faccia a faccia con la nonna che

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ovviamente nel 1943 è ancora giovane e bella proprio come Carolina Crescentini, e con la mamma, poco più di una bambina (Penelope Flamma). Ma non è tutto. In C’er
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a una volta il crimine
, titolo non a caso evocativo di una certa epicità cinematografica, incontreremo niente meno che Sandro Pertini, Benito Mussolini, il Re Vittorio Emanuele e, seppure al telefono, Adolf Hitler, con camei d’eccezione di Rolando Ravello, Duccio Camerini, e di Massimiliano Vado e Tosca. Perché se davvero siamo al gran finale, cosa può esserci di meglio del vedere un gruppo di cialtroni che pensano solo a sè stessi trasformarsi in eroi di guerra sprezzanti del pericolo, sterminatori di nazisti, egregiamente interpretati ad esempio da Marius Bizau e Christoph Hulsen, salvatori di bambine indifese a costo della vita, e di una gloriosa scena finale con ritorni a sorpresa degna di un film americano di supereroi? C’era una volta il crimine è il più bello dei tre film della saga. Si ride un bel po’, ma ci si commuove anche quando il racconto si fa vero e, con rispetto e delicatezza, assistiamo, per esempio, a una delle scene più drammatiche e raccapriccianti della nostra storia.

Il nostro videoincontro con Massimiliano Bruno, Marco Giallini, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Gianmarco Tognazzi, Federica Lucisano e la nostra videointervista a Marius Bizau e Christoph Hulsen:

Come si chiama il primo film di Ritorno al crimine?

Ritorno al crimine
Durata
105 min
Rapporto
2,39:1
Genere
commedia, gangster, fantastico
Regia
Massimiliano Bruno
Ritorno al crimine - Wikipediait.wikipedia.org › wiki › Ritorno_al_criminenull

Dove vedere non ci resta che il Crimine 3?

Il film sarà in onda lunedì 18 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, ma anche alle 21.45 su Sky Cinema Comedy, in streaming su NOW e disponibile on demand: terzo e ultimo capitolo della saga composta da Non ci resta che il crimine e Ritorno al crimine, vede la partecipazione di un grandissimo cast corale, composto da ...

Come si chiama il terzo film di Non ci resta che il crimine?

Il 10 marzo 2022 arriva nei cinema con 01 Distribution C'era una volta il crimine, terzo capitolo della trilogia di commedie con viaggio nel tempo del regista Massimiliano Bruno.

Dove è girato C'era una volta il crimine?

Protagonisti principali sono Claudio Ranieri e Moreno interpretati rispettivamente da Giampaolo Morelli e Marco Giallini. Nel cast anche Gian Marco Tognazzi nel ruolo di Giuseppe. Le riprese si sono svolte in Italia, in particolare a Roma e zone limitrofe nel territorio del Lazio.