Gentile utente, Show Dott. Luca Borelli Prof. Dott. Luca Borelli Il nostro sistema nervoso è paragonabile a una centrale elettrica, un intreccio di fili che si snoda pressoché in ogni distretto del nostro organismo. Le cellule nervose, composte da una parte centrale e da una periferica allungata (assone), disposte in sequenza, formano lunghi filamenti: i nervi. Sono quanto abbiamo di più prezioso, essendo perennemente in uno stato denominato Gz, ovvero una volta formati non si moltiplicano più. Lo stesso numero di cellule nervose che presentiamo alla nascita, le avremo finché saremo in vita, mentre altri tessuti e organi, per programmazione genetica o in seguito alla distruzione occasionale dovuta a infezioni o traumi si rigenerano, sostituendo tutto il corredo cellulare nel giro di qualche mese. Il tessuto nervoso se danneggiato, rimane tale per tutta la vita, i nervi lesi ad oggi non sono trattabili, tranne che per poche eccezioni. Se i nervi sono paragonabili ad un filo elettrico, la guaina protettiva che li racchiude proteggendoli e isolandoli (anche elettricamente), detta guaina mielinica o di Schwann (nei nervi periferici), è sovrapponibile alla protezione gommata che ricopre tutti i fili in rame destinati alla conduzione dell’elettricità. Anche la guaina mielinica, una sostanza ricca di grassi (isolante elettrico) è il prodotto di un’altra serie di cellule specializzate nella sua produzione, che si sviluppano a spirale lungo l’assone nervoso, avvolgendolo. Questa guaina, a causa di infezioni batteriche o virali (Herpes Zoster), o in seguito a ripetuti insulti meccanici (es. nevriti da discopatie, tunnel carpale o conflitto acromion-clavicolare), viene distrutta e il nervo scoperto diviene causa di dolori spesso lancinanti. Le terapie variano a seconda dell’eziologia, ma tutte prevedono un fattore comune, la somministrazione di nutrienti o integratori atti a ricostruire la guaina mielinica. Gli integratori utilizzati sono:
Si tratta per lo più di antiossidanti e catalizzatori delle reazioni chimiche che trasformano i precursori in componenti utili alla ricrescita cellulare. In particolare la L Acetilcarnitina (ALC) è un coadiuvante (agonista) dell’attività mitocondriale e contribuisce significativamente all’utilizzo degli acidi grassi. La terapia è lunga e richiede la somministrazione di 1.5/2.0 gr. pro die, generalmente suddivisa un 2/3 assunzioni al giorno. Tra i prodotti in commercio a base di L Acetilcarnitina, il più famoso è certamente il Nicetle, prodotto dalla Sigma-Tau, la prima azienda che, a ragione, scommise su tale molecola. Somministrazioni a più alta concentrazione sono possibili con l’utilizzo di fiale intramuscolari o endovena, generalmente anche queste ben tollerate, alla pari delle compresse. La molecola è fondamentalmente composta da un ammonio quaternario, dunque sensibile all’ambiente acido, ma le compresse sono gastroprotette, cioè rivestite da uno strato inattaccabile dagli acidi dello stomaco. Questo ne permette il transito e la successiva assimilazione a livello intestinale, consentendo l’assunzione sia a stomaco vuoto che dopo i pasti, anche se è preferibile evitarne l’uso a digiuno. Se la cura dei nervi periferici era e resta l’indicazione principale del Nicetile, recenti quanto autorevoli studi (Brooks JO 3rd et al. Acetyl-L-Carnitine slows decline in younger patients with Alzherimer’s disease: a reanalysis of a double-blind, placebo-controlled trial using trilinear approach) hanno accertato un suo valido contributo contro i deficit cognitivi, anche secondari a malattie degenerative del sistema nervoso centrale, come il morbo di Alzheimer. Essendo in grado di superare la barriera emato encefalica, agisce a livello cerebrale favorendo la produzione di acetilcolina, un mediatore chimico coinvolto direttamente nella trasmissione degli impulsi nervosi. Sempre in neuropsichiatria, dosi minime riescono a contrastare gli effetti della “sindrome X”, una malattia ereditaria che comporta un ritardo mentale associato a deficit dell’attenzione e iperattività nei bambini affetti. Viene utilizzato anche in caso di sindrome depressiva grave. È scontato il suo utilizzo in cardiologia, il cuore come i muscoli scheletrici, trae particolari benefici dall’ ALC, dal momento che questa trasforma i grassi in ATP. Inoltre in associazione con vitamina B12 e acido folico, si è rivelato efficace nel ripristino dell’endotelio cardiovascolare, specialmente quando questo risulta alterato da alti livelli di omocisteina, con conseguente formazione di placca ateromatosa. È un potente antiossidante, si è mostrato particolarmente efficace come anti-aging ed è da sempre considerato un utile integratore nell’attività sportiva intensiva e come coadiuvante nella ginnastica dimagrante, incrementando il consumo dei grassi e lo sviluppo della massa magra. In questi casi il dosaggio è di 500/1000 mg al giorno, sempre diviso in due somministrazioni. Valido anche in andrologia, dove trova applicazione in caso di astenozoospermia, aumentando la motilità degli spermatozoi e forse anche la produzione (molti studi sono attualmente in corso). Il Nicetile è molto ben tollerato in quanto praticamente privo di effetti collaterali, se si escludono rarissimi casi di specifica intolleranza verso il componente base. Non crea assuefazione o dipendenza, non influisce sulla guida e/o sui tempi di reazione. L’uso concomitante di alcuni farmaci antivirali ne può limitare l’assorbimento. Non essendo mai stati condotti studi in merito all’utilizzo in gravidanza, a puro scopo cautelativo se ne sconsiglia l’uso, dal terzo mese in poi e durante l’allattamento. Come assumere le bustine di Nicetile?Dosi e modo d'uso. 0,5 - 1,5 g al giorno in 2-3 somministrazioni, secondo prescrizione medica. La forma iniettabile può essere somministrata sia per via intramuscolo che endovena. Le bustine devono essere sciolte in mezzo bicchiere d'acqua.
Quando si prende il Nicetile?Nicetile è indicato per il trattamento delle lesioni dei nervi periferici (lesioni tronculari e radicolari) dovute a cause meccaniche o a processi infiammatori.
Come prendere Nicetile 500 bustine?La dose raccomandata è 500 mg -1.500 mg al giorno, suddivisa in 2 o 3 dosi in base alla prescrizione del medico. Nicetile può essere somministrato sia in una vena sia in un muscolo. La somministrazione in vena deve essere fatta lentamente.
Quali sono gli effetti collaterali di Nicetile?
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