Come segnalare un sito truffa alla polizia postale

Ti ringraziamo per il tuo contributo al debellamento dei siti di phishing dal Web. Se ritieni di aver trovato una pagina che ne simula un'altra allo scopo di acquisire informazioni personali degli utenti, compila il seguente modulo per segnalarla al team per la navigazione sicura di Google.

Quando ci invii siti, alcuni dati dell'account e del sistema vengono inviati a Google. Useremo le informazioni da te inviate per proteggere i prodotti, l'infrastruttura e gli utenti di Google da contenuti potenzialmente dannosi. Se stabiliamo che un sito viola le norme di Google, potremmo aggiornare lo stato del sito nel nostro Rapporto sulla trasparenza, nonché condividere l'URL e il relativo stato con terze parti. Puoi trovare ulteriori informazioni relative al Rapporto sulla trasparenza qui. Le informazioni relative alla tua segnalazione verranno gestite nel rispetto delle Norme sulla privacy e dei Termini di servizio di Google.

Il phishing è una particolare tipologia di truffa online finalizzata al furto di dati personali (di solito codici utente e password) al fine di accedere in modo illecito a conti correnti bancari o ad altri servizi.

La maggior parte dei tentativi di phishing avviene tramite e-mail truffaldine, annunci o siti che appaiono simili, nello stile grafico e nel contenuto, alle comunicazioni di importanti compagnie.

L’utente, per correggere eventuali errori o verificare situazioni problematiche sul proprio account segnalate nella comunicazione, viene reindirizzato ad un sito che è una copia fittizia ma apparentemente simile al sito ufficiale. La condivisione di dati personali su tali siti permette al truffatore di usare tali informazioni a scopo fraudolento.

Il phishing è un’attività illegale che rientra nel reato di frode informatica ed è punibile penalmente. Qui trovate un approfondimento della Polizia di Stato.

Come riconoscere i siti di phishing

Spesso le comunicazioni di phishing sono generiche, non si rivolgono specificatamente all’utente e contengono errori ed imprecisioni. Inoltre i siti di phishing prevedono l’inserimento di una serie di informazioni riservate (data di nascita, password o PIN completi, codice fiscale…) che di solito le aziende o le società non richiedono.

In caso di dubbio, è buona prassi non seguire i collegamenti o gli approfondimenti proposti: meglio accedere ai siti digitando direttamente l’indirizzo nella barra del browser, e verificando la presenza del protocollo cifrato.

La maggior parte dei provider di posta elettronica offre la possibilità di impostare filtri per la posta indesiderata (i cosiddetti filtri anti-spam), che individuano le e-mail “incriminate” e le spostano in una cartella apposita.

Un filtro molto simile è attivabile anche sui browser usati per la navigazione online, come Internet Explorer, Safari e Google Chrome.

Come e a chi segnalare i siti di phishing

Se si riceve una mail che rimanda a un sito di phishing è importante non selezionare il link ma segnalare la comunicazione direttamente alla Polizia Postale, fornendo l’intestazione del messaggio.

Se, per errore, sono già stati forniti i propri dati personali, bisogna sporgere denuncia e contattare direttamente la banca o l’amministratore del sito originale per avvertire dell’accaduto.

Ovviamente sarà necessario cambiare immediatamente la password.

“Messaggio pubblicitario a finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi e/o alla documentazione contrattuale disponibili sul sito www.bancobpm.it e presso le filiali della Banca. Per l’emissione della carta di debito e della carta di credito la Banca si riserva la valutazione dei requisiti necessari alla concessione e dei massimali di spesa da assegnare alla stessa.”

I casi di truffe online sono sempre più in aumento nel nostro Paese. Con la crescita dell’uso di internet, al quale ci rivolgiamo per qualsiasi ricerca, vi è un proliferare di truffatori informatici che, nel corso del tempo, hanno perfezionato le proprie tecniche diventando maestri del reato.

Tuttavia, non si può sfuggire alle Forze dell’Ordine e la denuncia tempestiva alle autorità preposte serve per bloccare il fenomeno.

Il reato di truffa è severamente punito dal nostro Codice penale, con pene pesanti che vanno dalla reclusione e una sanzione pecuniaria che può arrivare fino ai 1.000€.

Tra le modalità di truffe online in aumento, vi sono: criptovalute e phishing.

Truffe online

  • Cosa fare
  • Truffe online: come denunciare
  • Truffe online: cosa si rischia
  • Truffe online: le più diffuse
  • Truffe online: come evitarle

Truffe online: cosa fare

Se abbiamo il sentore di essere state vittime di una truffa online le primissime cose da fare sono:

  • Bloccare carta di credito, bancomat, carte prepagate contattando subito la nostra banca o il servizio clienti PayPal, in base al metodo di pagamento prescelto. La tempestività consente di aumentare le possibilità di recuperare quanto ci è stato sottratto;
  • Denunciare la truffa alla Polizia Postale;
  • Se la frode è avvenuta su un sito di e-commerce, lasciare una recensione che avvisi gli altri utenti di possibili truffe;
  • Modificare le password della Posta elettronica, delle App della banca e dei profili social.

Truffe online: come denunciare

L’unica strada per punire i truffatori online è denunciare l’accaduto alla Polizia Postale, il corpo della Polizia di Stato specializzato nella persecuzione dei reati telematici.

La denuncia può avvenire:

  • Online, grazie al servizio denunciavi@web presente sul portale della Polizia di Stato;
  • Recandosi di persona presso l’ufficio di Polizia più vicino.

Al momento della denuncia occorre avere con sé:

  • Dati anagrafici della vittima;
  • Estremi della carta d’identità;
  • Descrizione dettagliata del fatto e della tipologia di truffa;
  • Nome del sito o dei siti coinvolti.

Sebbene la denuncia possa essere fatta online, occorrerà comunque recarsi presso l’Ufficio territoriale della Polizia di Stato per consegnare la ricevuta elettronica e il numero di protocollo generato dal sistema.

Sul portale della Polizia di Stato, alla voce “segnalazioni” è possibile informare le Forze dell’Ordine di probabili truffe.

Truffe online: cosa si rischia

Coloro i quali commettono il reato di truffa telematica rischiano sanzioni pesanti e anche il carcere. Su questo punto il nostro Codice penale è inflessibile.

L’art. 640, alla voce “Truffa”, stabilisce che:

“Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”.

Se la truffa è commessa con furto o indebito utilizzo di identità digitale, in danno di uno o più soggetti, la pena della reclusione sale fino a 2 anni e 6 mesi; mentre la multa va dai 600,00€ a 3.000€.

Truffe online: le più diffuse

Le truffe telematiche sono molteplici. Quelle più comuni e maggiormente diffuse sono:

  • Phishing: si verifica quando si riceve una mail che porta a fornire alcune informazioni personali, quali username e password, che saranno poi utilizzate per scopi truffaldini;
  • Truffa sulla vendita di biglietti online: si consiglia di acquistare biglietti online solo sui siti dei rivenditori ufficialmente autorizzati alla vendita;
  • Finta raccolta fondi: si tratta di una truffa davvero beffarda perché fa leva su una buona causa e porta i malintenzionati a raccontare finte storie commoventi utilizzando addirittura siti ufficiali di crowdfunding;
  • Mail o SMS con link contenenti alcuni virus: attraverso i quali è possibile risalire alle coordinate bancarie. È molto importante tenere sempre a mente di non cliccare mai su contenuti provenienti da mittenti che non conosciamo. La truffa è quasi sempre dietro l’angolo;
  • Trading online: falsi broker e criptovalute fittizie. Se si ha il sospetto di essere incappati in una truffa di trading, bisogna consultare il sito della CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) dove è possibile verificare quali siano i soggetti autorizzati e regolamentati ad operare nel mondo del trading.

Truffe online: come evitarle

Nonostante i truffatori telematici siano dei veri e propri maestri dell’illecito, ci sono dei piccoli accorgimenti e dei consigli utili per evitare le truffe online, ad esempio:

  • Non rivelare a nessuno le proprie password di accesso e i dati sensibili;
  • Utilizzare password alfanumeriche, con lettere minuscolo, maiuscole e caratteri speciali;
  • Aggiornare/cambiare le password con una certa frequenza;
  • Utilizzare metodi di pagamento online sicuri;
  • Non cliccare su link sospetti e non scaricare file sconosciuti;
  • Dotare il proprio PC di antivirus;
  • Leggere le recensioni dei siti sui quali si effettuano acquisti;
  • Controllare il saldo delle carte di credito e monitorare le uscite.

Come segnalare un sito che mi ha truffato?

inviando la segnalazione scritta alla casella [email protected] ; compilando e inviando on line il modulo cui si accede tramite il link segnala on line.

Come segnalare alla polizia postale truffa online?

Denuncia online Polizia Postale È semplicissimo: devi collegarti al sito www.commissariatodips.it e fare clic sul pulsante azzurro "Denuncia per reati telematici".

Come si fa a denunciare un sito internet?

È sufficiente recarsi presso la polizia (anche in un ufficio della polizia postale) oppure presso i Carabinieri e descrivere la vicenda, allegando le prove della vendita (ad esempio gli screenshot del sito Internet da cui si è acquistato, la registrazione del pagamento e l'email di conferma, la dimostrazione della ...

Cosa succede quando si fa una denuncia alla Polizia Postale?

Tra le possibili conseguenze di una denuncia per un reato di competenza della Polizia Postale vi è anche la possibilità di essere sottoposti ad una misura cautelare (quindi anche di essere arrestati): naturalmente ciò sarà possibile solo per ipotesi di reato di una certa importanza, qualora sussista un'evidenza di ...