Chi richiede aiuto per altri è spesso preoccupato ed esasperato. Dopo vari tentativi fallimentari in cui ha provato a far ragionare il proprio caro, a fargli ammettere l’esistenza di un problema e a convincerlo di rivolgersi ad un esperto, spess Show
Spesso mi arrivano richieste di aiuto per conto terzi: fidanzati, parenti o amici affettuosi e attenti che desiderano supportare e dare una mano ad un proprio caro che soffre di un qualche disagio psicologico o di un conclamato disturbo ma che rifiuta di riconoscerlo. Le problematiche che portano sono le più diverse :
Chi richiede aiuto per altri è spesso preoccupato ed esasperato. Dopo vari tentativi fallimentari in cui ha provato a far ragionare il proprio caro, a fargli ammettere l’esistenza di un problema e a convincerlo di rivolgersi ad un esperto, spesso non sa concretamente più cosa fare. Intanto bisogna dire che riconoscere che il proprio caro ha un problema non è certamente facile e ancora meno facile è ammettere che non si è in grado di aiutarlo da soli.Rivolgersi a uno psicologo può essere utile innanzitutto per inquadrare al meglio la situazione problematica. Lo psicologo non è un cacciatore di colpevoli, ma una persona in grado di poter mettere ordine e dare chiarezza in un momento particolare in cui i familiari, i fidanzati o gli amici, immersi in una situazione di caos, non intravedono altre vie d’uscita. Inoltre spesso questi parenti e amici preoccupati, si ritrovano a “sospendere la loro vita” e ad impiegare la gran parte delle loro energie (pensieri, emozioni, azioni) a cercare un modo per aiutare il loro caro spesso col risultato opposto, inasprendo i rapporti ed alimentando quel circolo vizioso di resistenza all’aiuto. Cosa si può fare se si notano dei comportamenti per così dire preoccupanti?
“Se
aiuti gli altri, verrai aiutato. Forse domani, forse tra un centinaio d’anni, ma verrai aiutato. La natura deve pagare il debito” – G. I. Gurdjieff Vi siete accorti che la persona che amate avrebbe bisogno di un supporto psicologico, ma non vuole andare in terapia? Vediamo insieme come fare per convincerlo e fargli capire che ne avrebbe bisogno e quali errori evitare. I motivi per cui una persona dovrebbe andare in psicoterapia sono tanti: per l’ansia, perchè si soffre di attacchi di panico, perchè ci si sente depressi, perchè si è vissuta una perdita importante, una malattia, un evento traumatico o si vuole affrontare una dipendenza affettiva o da sostanze. Ma purtroppo, capita che quando parliamo alla persona a cui vogliamo bene della psicoterapia, mette un muro davanti e non ne vuole sapere. In quel caso devi trovare il modo giusto per dirglielo, vediamo come. Infatti, dire a qualcuno che ha bisogno di una terapia non è facile. E’ un consiglio che va dato con molto tatto e molta attenzione. Avere un approccio sbagliato significherebbe avere l’effetto contrario. La risposta potrebbe essere violenta, del tipo “Io non sono pazzo!”, opppure “Voi non state bene con la testa, andateci voi!”. Ecco perchè può essere un momento molto delicato. Spesso i parenti o i familiari vengono in terapia dopo che hanno provato vari modi per comunicare, e purtroppo, dopo vari errori che andrebbero evitati. Molti soggetti infatti, sentendo attorno a sé una forte pressione psicologica tenderanno all’opposto, accentuando i propri comportamenti o peggiornado i propri sintomi Evita di metterlo sotto forma di consiglioIl consiglio, in qualche modo, pur se a fin di bene, è sempre un giudizio dell’altro che stai esprimendo. Se il soggetto in questione è una persona che non ama molto essere consigliato, probabilmente oltre a respingere il consiglio, si sentirà giudicato. Una cosa che si potrebbe fare, invece, è quella di fargli delle domande che lo portino a riflettere sul suo stato attuale, di benessere mentale. Prova ad essere onesto su quello che pensiAvere tatto e fare attenzione, non significa non dire cosa si pensa, ma dirglielo bene e con sincerità. Per esempio frasi come ” penso che hai bisogno di una terapia“, è una frase molto vaga e accusatoria. Una frase più specifica come ”sono preoccupata per come stai reagendo alla perdita di tuo padre…”, potrebbe essere una forma molto più empatica e assertiva. Essere informati su ciò che si sta suggerendoSe pensate già alla psicoteriapia o ad uno psicoterapeuta specifico, allora è bene che ti informi sul modo di dare anche delle indicazioni più dettagliate a chi si rifiuta di farsi aiutare. Andare a conoscere di persona lo psicologo, fare un primo incontro e chiarire la situazione è sicurmaente un buon inizio. E solo così si potrà decidere la modalità migliore di aiuto per la persona cara. A volte i “pazienti”, vedendo che i loro familiari si attivano loro stessi per primi con lo psicologo, mettendosi quindi direttamente “in discussione”, accettano di svolgere alcuni colloqui familiari o anche individuali. Ci sono varie possibilità
Se insiste che non vuole andare in terapia, cerca di non essere troppo pressante, e lasciagli il tempo sufficiente per riflettere. Quando ti trovi in questa situazione, è fondamentale rispettare i tempi di chi non vuole andare in terapia e sopratutto capire che non è quella l’unica soluzione a tutti i mali, ma per fortuna ci sono altre modalità! Cosa fare per aiutare una persona che non vuole essere aiutata?Il modo migliore per aiutare una persona che non vuole essere aiutata è stare (discretamente) al suo fianco fino quando avrà bisogno di parlare o deciderà di chiedere aiuto.
Come far capire a una persona che ha bisogno di aiuto?Utilizzare le affermazioni e parlare in modo assertivo, utilizzando frasi con “Io”, come ad esempio “Io sono preoccupa per te”. Chiedere un regalo in maniera letterale. Chiedere alla persona che si vuole bene di farci il dono di cercare finalmente aiuto.
Come comportarsi con una persona depressa che non vuole aiuto?Quindi, per sapere come trattare una persona depressa, è importante sapere che spesso si comporta così a causa del suo disturbo. Incoraggiateli ad uscire con voi: il modo migliore per aiutare una persona depressa che non vuole aiuto è cercare di fargli sapere che non è sola e che è importante per voi.
Quali sono i comportamenti di una persona depressa?I comportamenti che contraddistinguono la persona depressa sono l'evitamento delle persone e l'isolamento sociale, i comportamenti passivi, frequenti lamentele, la riduzione dell'attività sessuale e i tentativi di suicidio.
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