Didattica SEEEducazione alla calmaEducare il cavallo alla calma è il modo migliore per farlo stare bene e per ridurre alcune tra le problematiche gestionali più comuni quali i comportamenti eccitatori o esuberanti, l’ipersensibilità alle situazioni o alle novità, l’eccesso motorio o reattivo.C Show
Le emozioni nel cavalloI cavalli sono in grado di provare emozioni e la scienza ormai l’ha ampiamente dimostrato. Paura, gioia, disgusto, rabbia, tristezza, stupore, ecc. sono emozioni facilmente riconoscibili da parte di coloro che frequentano i cavalli. L’educazione motivazionaleI cavalli, esseri senzienti, cognitivi e sociali come noi umani, nel corso della loro storia evolutiva di specie hanno selezionato un set di propensioni che spinge ogni soggetto a metter in atto dei comportamenti peculiari: i cavalli, infatti, compiono precise azioni, come ad esempio il pascolare, l’esplorare, il prestare cure, il perlustrare, il comunicare, ecc… e sono spinti alla ricerca di risorse di loro interesse come l’erba migliore o l’acqua o i sali minerali o ancora le foglie con azioni antiparassitarie, ecc. Qual è la differenza tra la Scuola di Equitazione Etica e le altre scuole di equitazione naturale o etologica?Una domanda che di frequente ci viene posta da chi ancora ci conosce poco è proprio volta a capire meglio come la SEE-Scuola di Equitazione Etica si differenzi da tutte le altre scuole di equitazione ed in particolare da quelle di equitazione naturale o etologica, con le quali spesso veniamo confusi, da chi ha uno sguardo superficiale. Apparentemente, infatti, alle persone che iniziano a conoscerci sembra più chiara la distinzione della SEE rispetto alle scuole tradizionali o ai classici sport equestri, soprattutto se ci si ferma soltanto alla superficie… di Gianni Balzaretti Gli esseri umani non sempre riescono a instaurare un rapporto gratificante o perlomeno razionale con gli animali. Trattandosi poi di animali di dimensioni rilevanti, quali ad esempio i cavalli, le difficoltà diventano a volte insormontabili. La ‘causa-effetto’Le azioni del cavallo sono il risultato di un insieme complesso di necessità fisiche primarie (fame, sete, fatica…) e stati emotivi (paura, ansia, soddisfazione…). Per ottenere le giuste reazioni e amplificare le capacità di apprendimento è importante riuscire a fornire i giusti stimoli. (foto http://www.theequineindependent.com/) L’uomo riesce in questo modo ad ottenere dal cavallo reazioni controllate e volute come risposta a determinati
stimoli. Lo stimolo innesca la volontà di fare, o meglio, una reazione per soddisfare un desiderio. Cavalli liberi in naturaPrendiamo in esame il comportamento dei
cavalli liberi in natura e non controllati direttamente dall’uomo per osservare quali sono i meccanismi che regolano il loro istinto. Il cavallo in libertà vive in branco. Al suo interno trova sicurezza e protezione contro predatori e intrusi e s’instaura e si mantiene un equilibrio sociale ben definito. Nel gruppo, il cavallo ha la necessità di assumere un ruolo gerarchico corrispondente alla sua indole e alla sua personalità o ‘animalità’. Uomo come capo brancoIl cavaliere-addestratore deve porsi come leader e non lasciare che sia il cavallo a decidere e dominarlo. Quando il cavaliere dà un’indicazione al cavallo, questa deve essere immediatamente eseguita. Non bisogna essere brutali ma fermi nelle decisioni per non creargli
confusione. (foto http://www.normglenn.com/) Un cavallo ‘docile’ (cioè arrendevole, condiscendente), almeno all’inizio, sarà più facile da addestrare perché già per indole più sottomesso e ubbidiente. Rispettare le attitudiniE’ molto importante rispettare le attitudini del cavallo. La noia nemica della curiositàPrima di iniziare qualsiasi lavoro di addestramento il cavallo deve innanzitutto avere buona forma fisica altrimenti sarà demoralizzato o demotivato e incapace di lavorare bene. La memoria e gli stimoliIl lavoro di addestramento è proficuo quando è provocato da ‘stimoli positivi’ vale a dire dal desiderio di essere ricompensato per aver eseguito correttamente un esercizio e sentirsi di conseguenza soddisfatto. Il cavallo, sentendosi gratificato (nota bene NON VIZIATO), cercherà di fare sforzi sempre maggiori per
ricevere approvazioni e ricompense. Una strada opposta pretende ubbidienza attraverso la punizione e quindi il cavallo arriva alla sottomissione solo per evitare il dolore. Comportamento generalizzatoI cavalli hanno reazioni comuni a situazioni determinate. Se un cavallo è ferocemente percosso con una frusta, in seguito (anche dopo molti anni) alla sola vista della frusta, reagirà terrorizzandosi. Questo deve essere tenuto presente per capire almeno alcune delle reazioni apparentemente incomprensibili. (foto http://www.online.wsj.com/) Quando un cavallo durante un salto si provoca una lesione urtando su di un ostacolo, in seguito assocerà l’ostacolo al dolore e questo potrà essere causa di rifiuto o insicurezza in una situazione analoga. E’ bene, in questo caso, riprovare lo stesso ostacolo abbassandolo e cercare di ristabilire
fiducia nei suoi mezzi arrivando gradualmente a ripetere il salto che aveva provocato la difficoltà. Come fare per correggere un vizio o una ‘cattiva abitudine’? Possono essere rimossi per associazione a un piccolo castigo. Un cavallo che ha il vizio di mordere, finché non assocerà: ’Se do un morso, ricevo una punizione’ non si renderà conto della sua brutta abitudine e sarà considerato, suo malgrado, un cavallo cui ‘stare alla larga’, un soggetto da evitare. L’ orgoglio e la stima del cavallo possono essere costruiti con pazienza senza ‘ bruciare’ le tappe. Nessun animale deve essere spinto oltre le sue reali capacità senza però porre limiti ai suoi
miglioramenti. Gianni Balzaretti, istruttore di 3° livello della Federazione Italiana Sport Equestri e tecnico C.O.N.I., è autore di diversi articoli e pubblicazioni sulla storia dell’equitazione, Purosangue Inglesi, concorso completo di equitazione. Attualmente insegna presso la Società Ippica Novarese.
Come si fa a capire se un cavallo ti vuole bene?Se il vostro cavallo ha la testa e il collo leggermente in giù in vostra presenza, vorrà dire che è felice e ama stare con voi. È anche possibile che il vostro cavallo mostri eccitazione nel vedervi con la testa e il collo ben dritti. Questo è senz'altro un buon segno.
Come farsi accettare da un cavallo?Approcciarsi al cavallo. Mai forzare il cavallo, lasciare che sia lui ad avvicinarsi.. abituare il cavallo alla tua presenza.. passare del tempo con il cavallo, quotidianamente e pazientemente fino a quando non sia lui a dare segnali positivi di “benvenuto”. parlare al cavallo con un tono di voce leggera e dolce.. Come gestire un cavallo spaventato?Se un cavallo è molto pauroso, metterlo vicino a cavalli molto tranquilli, può aiutarlo a prendere coraggio e a calmarsi. Se la paura deriva da oggetti rumorosi, strani o colorati, inseriamoli con calma nell'ambiente in cui vive ed imparerà ad abituarsi.
Come avere un buon rapporto con il proprio cavallo?A seguire, ecco cinque modi per essere degli umani migliori al fianco del nostro cavallo.. Essere la miglior versione di noi stessi. ... . Scoprire il modo migliore per comunicare con il proprio cavallo. ... . Essere educati con il proprio cavallo. ... . Essere nel giusto stato d'animo per imparare. ... . Accettare i limiti del proprio cavallo.. |