Dopo quanto tempo si può rinegoziare il mutuo

Cos’è la rinegoziazione del mutuo? Si tratta di un’operazione che consente al mutuatario di riconsiderare le condizioni del finanziamento con l’istituto di credito che ha erogato il mutuo originario. L’obiettivo è quello di migliorare il tasso di interesse oppure di eliminare alcuni costi che sono previsti nel contratto.

Come accade per la surroga, anche la rinegoziazione del mutuo non ha costi per il richiedente e non è necessario che sia presente un notaio. Secondo la legge infatti è sufficiente che intercorra una lettera fra la banca e il cliente in cui vengono riformulate le condizioni. Dopo quanto tempo si può chiedere e come si effettua la scrittura privata? Rispondiamo alle domande più comuni sulla rinegoziazione del mutuo.

La rinegoziazione del mutuo differisce dalla surroga. Per mettere in atto quest’ultima infatti è obbligatorio cambiare banca, trasferendo il mutuo da un istituto di credito all’altro. Attraverso la rinegoziazione invece chi non è soddisfatto può chiedere di modificare le condizioni del prestito instaurando una trattativa con la banca.

Perché richiedere la rinegoziazione del mutuo? Solitamente questa operazione viene richiesta da chi ha visto mutare le proprie condizioni personali. Ad esempio dopo la perdita del lavoro o una riduzione dello stipendio, ma anche la morte di un familiare con un reddito, la nascita di un figlio e altri fattori che hanno portato a un cambiamento della situazione familiare rispetto al periodo in cui il mutuo era stato richiesto.

Il più delle volte il mutuatario ha difficoltà a pagare le rate perché le sue condizioni economiche sono peggiorate. In questo caso una rinegoziazione del mutuo è la soluzione migliore per evitare rischi e adempire agli impegni presi. Questa operazione può essere richiesta anche prima della surroga a un altro istituto di credito.

Rinegoziazione mutuo: costi

Una volta effettuata la rinegoziazione del mutuo con la banca, le nuove condizioni dovranno essere trascritte con una scrittura privata non autenticata. Non ci saranno quindi le spese relative al notaio e non si dovranno affrontare particolari costi. La legge del 2 aprile 2007 ha stabilito che nel caso di rinegoziazione del mutuo “la banca non può imporre alcun onere o commissione al mutuatario”.

Rinegoziazione mutuo: come funziona

La rinegoziazione del mutuo è una soluzione molto più veloce rispetto alla surroga che invece richiede l’apertura di una nuova pratica per il prestito e la stipula di un contratto ex novo, con un iter burocratico che dura circa 30/40 giorni. Al contrario la rinegoziazione è semplicemente un accordo in pochi punti fra il cliente e la banca che viene effettuato su una linea di credito già esistente.

Per questo si può definire in breve tempo tramite una scrittura privata fra parti. Solitamente la negoziazione avviene con una persona di riferimento all’interno dell’istituto di credito che spesso può essere il direttore della filiale. Nel corso dell’incontro si potranno discutere gli elementi a favore e i punti che consentono di rivedere i termini dell’accordo.

I mutui sono tipologie di prestito con condizioni particolari che permettono durate molto lunghe per la restituzione del montante. Durante questo lasso di tempo possono accadere molte cose al reddito familiare e la restituzione del prestito può divenire particolarmente gravosa.

Queste situazioni sono tipiche della nostra epoca, in cui il lavoro è diventato più incerto come la regolarità delle entrate in famiglia. Per questo motivo è divenuta una prassi frequente la rinegoziazione del mutuo.

Rinegoziare il mutuo significa contrattare una nuova rata e una nuova durata con la banca e, in alcuni casi, anche modificare il tasso di interesse concordato inizialmente. Si tratta di una pratica che viene attuata facilmente dalle banche a causa delle vicissitudini che stanno incontrando negli ultimi anni. Se l’incertezza nel mercato del lavoro e le riforme dei contratti dei dipendenti hanno ripercussioni dirette sui cittadini, indirettamente rendono più incerto il giudizio sulla solvibilità della clientela. Questo ha prodotto un aumento delle insolvenze e dei contenziosi che occupano tempo ai dipendenti degli istituti di credito senza avere dei risultati certi. Da una parte questo ha condotto le banche ad una maggiore attenzione nella scelta dei clienti cui concedere il mutuo mentre dall’altra ha favorito il dialogo tra banca e cliente per modellare l’esborso mensile della famiglia sulla base di quello che guadagna.

Altro motivo di rinegoziazione attiene al tasso di interesse e, in linea di massima, è possibile quando si sono modificate le condizioni di mercato. È, inoltre, possibile richiedere il passaggio da un contratto a tasso fisso ad uno a tasso variabile e viceversa. Non ci sono norme di legge che stabiliscono il valore che deve avere un tasso di interesse, pertanto si tratta di una contrattazione tra le parti.

Tempi e frequenza della richiesta di rinegoziazione mutuo

Non ci sono norme specifiche che regolano ogni quanto sia possibile richiedere la rinegoziazione del proprio mutuo. In ogni momento, quindi, è possibile fare richiesta, anche se, per facilitare la risposta positiva si presume che siano intervenuti nuovi fatti che portano alla stessa istanza.

In particolare, se si chiede una diminuzione della rata, questa richiesta sarà dettata da una diminuzione del reddito prodotto dagli obbligati del mutuo o dal sopraggiungere di maggiori spese nel nucleo familiare, come in caso di perdita di lavoro di un componente dello stesso o dalla nascita di un figlio.

In caso la rinegoziazione attenga al tasso di interesse, occorrerà che si siano modificate le condizioni generali di mercato o si preveda un aumento o una diminuzione dello stesso. La richiesta sul solo tasso di interesse è certamente più difficile da accogliere, mentre quella che riguarda l’ammontare della rata è di più semplice accettazione, soprattutto laddove avallata da importanti modifiche reddituali o di spesa. Non è, infatti, interesse dell’istituto di credito andare incontro ad insolvenze, in seguito alle quali potrebbe essere avanzata la medesima richiesta. Favorisce, così, il dialogo con i suoi clienti responsabili che anticipano le vicissitudini in cui possono incorrere.

Come si chiede la rinegoziazione del mutuo

La richiesta di rinegoziazione del mutuo si può avanzare in diversi modi che dipendono anche dalla struttura della banca stessa. Per quanto riguarda le banche tradizionali, sarà sufficiente recarsi nella filiale presso la quali il conto corrente è appoggiato e chiedere un appuntamento con il direttore o con lo specialista mutui per esporre il problema e trovare una soluzione.
Di fronte all’inerzia di questo e per i clienti delle banche che non dispongono di filiali sul territorio, si può far riferimento ad un canale maggiormente ufficiale che si concretizza in una lettera raccomandata indirizzata alla sede della banca.

Se si dispone di un indirizzo mail di posta certificata si può utilizzare anche questo in alternativa alla raccomandata, poiché i due sistemi sono equiparati. Di fronte ad una richiesta ufficiale nella quale il cliente espone le ragioni che l’hanno portato alla richiesta e quello che vuole ottenere in termini di rata e tasso di interesse, l’istituto dovrà rispondere con lo stesso mezzo.

Se la propria banca non acconsente alle modifiche si possono cercare condizioni migliori presso altri istituti chiedendo una surroga.

Quando non si può rinegoziare il mutuo?

solitamente le banche non accettano la surroga se l'ammontare del finanziamento è meno di 50mila euro. Dunque, se il debito residuo relativo al vecchio mutuo, cioè pari al nuovo prestito che si vuole trasferire, è inferiore a questo importo, è molto probabile che la richiesta venga respinta.

Quanto tempo deve passare tra una rinegoziazione e l'altra?

La legge non prevede limiti temporali; tuttavia, alcune banche definiscono un periodo di rimborso minimo prima di poter rinegoziare (per esempio almeno due anni dall'inizio del piano).

Come rinegoziare il mutuo con la stessa banca?

Avviare una pratica per rinegoziare il mutuo è facilissimo: basta inviare una raccomandata A/R alla propria banca, all'interno della quale si elencano tutte le condizioni che si desidera modificare. Se la banca accetta, si ridiscute il contratto, in caso contrario non cambia nulla.

Quanto costa rinegoziare un mutuo con la stessa banca?

La rinegoziazione è una procedura completamente gratuita. Nel caso di surrogazione del mutuo invece la proceduta è gratuita per tutti i costi delle pratiche e per le spese accessorie, ma il cliente dovrà accollarsi le spese relative alla tassa ipotecaria, pari ai 35 euro.