Bruciore intimo e perdite bianche tipo ricotta

Introduzione

La presenza di secrezioni (perdite) di muco vaginale chiaro o bianco sono normali e indice di buona salute; questo muco è fisiologicamente prodotto dal collo dell’utero (cervice uterina). La presenza di perdite bianche prive di odore e non accompagnate da altri sintomi sono in genere del tutto fisiologiche (leucorrea) e particolarmente comuni

  • in gravidanza (la maggior parte delle donne incinte mostrerà un aumento della produzione, condizione che prende il nome di leucorrea gravidica),
  • durante l’ovulazione,
  • in alcune ragazze durante il periodo puberale dello sviluppo,
  • menopausa,
  • in caso di assunzione della pillola anticoncezionale.

Variano per quantità colore con le diverse fasi del ciclo mestruale (le perdite sono marroni in genere alla fine del ciclo e più abbondanti a circa metà).

Le perdite sane non hanno né colori (se non eventualmente bianche) né odori pronunciati. Sarà possibile avvertire un senso di bagnato anche fastidioso (soprattutto durante l’ovulazione), ma non si dovrebbe percepire né prurito né dolore nella zona vaginale.

Quando siano presenti

  • prurito,
  • irritazione,
  • arrossamento,
  • bruciore,
  • dolore vulvo-vaginale

è invece probabile che la causa sia patologica e va quindi indagata con l’aiuto del medico. Lo specialista che si occupa di questo sintomo è il ginecologo, insieme eventualmente al dermatologo-venereologo.

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Quando contattare il medico

Qualunque variazione delle perdite può indicare un’infezione vaginale. È bene essere consapevoli di come variano le proprie secrezioni durante il ciclo mestruale e quindi di cosa non è normale.

Sono ovvi segnali di infezione:

  • un cambiamento di colore o consistenza,
  • un cattivo odore improvviso,
  • perdite in quantità inusualmente copiosa,
  • sintomi associati, come un prurito esterno alla vagina o dolore nella pelvi o al pube,
  • sanguinamento inspiegabile dalla vagina.

In caso di dubbi sul significato delle perdite e se preoccupate, è consigliabile consultare il proprio medico o ginecologo.

Si raccomanda di rivolgersi al medico o al ginecologo in caso di:

  • aumento significativo delle perdite che persiste nel tempo (un temporaneo aumento di muco elastico può essere segno di ovulazione),
  • perdite bianche e spesse,
  • perdite gialle o verdi,
  • odore forte e sgradevole,
  • prurito o dolore vaginale,
  • dolore pelvico,
  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia).

Tra i possibili esami utili alla diagnosi troviamo:

  • valutazione pelvica, durante il quale il ginecologo esamina vagina e cervice alla ricerca di segni utili,
  • misurazione del pH vaginale,
  • PAP-test e/o HPV-test,
  • tampone vaginale o cervicale (per individuare eventuali infezioni).

Cause comuni di perdite anomale

Le possibili cause di perdite vaginali anomale sono varie, ma tra le più comuni ricordiamo:

  • candida, un’infezione fungina particolarmente comune,
  • vaginite, infiammazione della vagina, che può essere
    • vaginosi batterica, un’infezione batterica della vagina, come la gardnerellosi,
    • non infettiva (da stress meccanico, allergie, …),
  • tricomoniasi, un’infezione a trasmissione sessuale (ITS) causata da un piccolo parassita,
  • gonorrea o clamidia, infezioni sessualmente trasmesse dovute a batteri,
  • herpes genitale, dovuto al virus herpes simplex.

Prurito, dolore, bruciore, infiammazione ed arrossamento nel distretto vaginale sono frequenti quanto fastidiosi sintomi di una qualche manifestazione allergica od infiammatoria delle regioni intime; i maggiori responsabili delle allergie sono i materiali sintetici con cui sono realizzati gli assorbenti e proteggi-slip, oltre al lattice del preservativo ed alcuni detergenti.

I fattori di rischio legati allo sviluppo di disturbi vaginali sono:

  • fattori che alterano l’equilibrio naturale dei batteri o lieviti vaginali, come l’uso e l’abuso di lavande vaginali,
  • elevato numero di partner sessuali (o partner occasionali) a causa del rischio di contagio attraverso una trasmissione sessuale,
  • rapporti sessuali particolarmente frequenti a causa dello stress meccanico esercitato sui tessuti,
  • uso di biancheria aderente e/o con gancetti vari,
  • alcune attività sportive come ciclismo ed equitazione,
  • contraccezione ormonale,
  • stress,
  • diabete,
  • assunzione di antibiotici.

Proseguiamo con una panoramica sulle cause più comuni di perdite, ma è comunque indispensabile consultare il medico per una diagnosi corretta e per avere consigli sul trattamento dell’infezione.

Perdite acquose o bianche con prurito intenso

Secrezioni fluide e acquose, o dense e bianche (come ricotta), possono indicare un’infezione da candida. Questa comune infezione fungina causa prurito intenso e dolore intorno alla vagina. Le perdite possono avere un leggero sentore di lievito, ma non hanno un odore intenso.

Quasi tutte le donne hanno di tanto in tanto questa infezione, che raramente compare per trasmissione sessuale. È di norma facilmente trattata con farmaci antimicotici, acquistabili come farmaci da banco in farmacia.

Perdite bianche o grigie con odore di pesce

Secrezioni grigie o con un forte odore di pesce, specialmente dopo un rapporto sessuale, possono indicare una vaginosi batterica (VB). La causa più frequente è la Gardnerella, particolarmente frequente in estate.

La vaginosi indica uno squilibrio dei normali batteri residenti in vagina. In genere, non causa né dolore né irritazione.

Come la candida è molto comune e non è a trasmissione sessuale. È facilmente trattata con antibiotici. Consultare il medico per la prescrizione.

Perdite verdi, gialle o schiumose

La tricomoniasi è un’infezione sessuale frequente causata da un piccolo parassita. Può rendere le secrezioni vaginali schiumose, gialle o verdi. Le perdite possono essere molto abbondanti e possono avere un cattivo odore di pesce. Altri sintomi possibili sono dolore, gonfiore e prurito intorno alla vagina, e dolore durante la minzione.

La tricomoniasi è facilmente trattata con un antibiotico chiamato metronidazolo, prescrivibile dal medico. In caso di tricomoniasi, visitare un consultorio familiare perché può coesistere con altre ITS.

Perdite di sangue

Il sanguinamento vaginale è uno dei sintomi ginecologici più frequenti ed ogni donna ha una probabilità su 20 di soffrirne nel corso della propria vita; qualsiasi perdita di sangue che si verifichi al di fuori del normale flusso mestruale deve essere valutata dal curante o dallo specialista, che si tratti di perdita lieve (spotting) o di sanguinamenti più importanti; si noti tuttavia che secondo numerose fonti lo stress è una delle cause più comuni di spotting intermestruale, che quindi non deve indurre a premature ansie e paure di cause maligne.

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Perdite anomale con dolore o sanguinamento

Consultare tempestivamente il medico o un consultorio se le perdite sono anomale e associate a:

  • dolore pelvico,
  • dolore durante la minzione,
  • sanguinamenti tra i cicli o dopo un rapporto sessuale.

Potrebbe essere un’infezione da clamidia o gonorrea (ambedue malattie sessualmente trasmesse). La gonorrea può rendere le secrezioni verdi, anche se spesso sono soprattutto evidenti dolore o sanguinamenti. Ambedue le condizioni sono trattabili con antibiotici.

Un’infezione da clamidia o la gonorrea si possono diffondere e causare la malattia pelvica infiammatoria, gravi infezioni dell’utero, delle salpingi o delle ovaie.

Perdite anomale con vescicole intorno ai genitali

L’herpes genitale può essere doloroso, con vescicole rosse o ulcere intorno ai genitali e perdite vaginali anomale. Consultare tempestivamente il medico o un consultorio. È possibile essere sottoposte a un ciclo di compresse antivirali, che interrompono la moltiplicazione del virus herpes, ma i sintomi tendono comunque a recidivare.

Bambine e donne post-menopausa

Perdite vaginali anomale prima della pubertà sono rare. Se succede è necessario consultare il medico. Una causa frequente è un tipo di vulvite (infiammazione dell’area della vulva), causata da infezione streptococcica.

Perdite anomale sono rare anche nelle donne anziane. Perdite anomale improvvise dopo la menopausa richiedono una visita medica tempestiva. Sono possibili cause:

  • un’infezione a trasmissione sessuale,
  • polipi cervicali, ossia neoformazioni non cancerose dell’utero o della cervice,
  • un dispositivo intrauterino (spirale o IUD).

È importante anche escludere un cancro della cervice o endometriale.

Igiene della vagina

La vagina si pulisce da sé, quindi non è necessario lavarla all’interno (lavanda vaginale). Questa operazione può al contrario alterare l’equilibrio naturale di batteri e funghi intravaginali e dare origine a candida o a vaginosi batterica.

Il dolore vaginale o perdite vaginali anomale possono anche essere causate da abusi di sapone profumato, bagno schiuma e gel doccia. Non lavare mai la vagina con composti molto profumati. Usare saponi leggeri e acqua calda per lavare delicatamente l’area intorno ai genitali.

Fonti e bibliografia

  • Vaginal Discharge (HHS.gov)
  • Vaginal discharge

Cosa vuol dire avere perdite tipo ricotta?

Secrezioni fluide e acquose, o dense e bianche (come ricotta), possono indicare un'infezione da candida. Questa comune infezione fungina causa prurito intenso e dolore intorno alla vagina. Le perdite possono avere un leggero sentore di lievito, ma non hanno un odore intenso.

Come capire se si tratta di candida o altro?

Arrossamento delle mucose genitali, prurito, irritazione, secrezioni vaginali biancastre, odorose e dense, dolore durante la minzione o il rapporto sessuale sono tutti elementi che possono far sospettare la presenza di candidosi.

Come riconoscere una vaginite batterica?

I principali sintomi della vaginosi batterica possono comprendere:.
perdite vaginali di colore variabile,.
cattivo odore vaginale,.
prurito intimo,.
bruciore durante la minzione..

Come si fa a capire se è candida o cistite?

1. Come riconoscerle: la candida è dovuta all'eccessivo sviluppo di un fungo presente nell'organismo, la candida albicans. Provoca prurito, difficoltà a urinare e perdite bianche. La cistite è di solito scatenata dall'Escherichia Coli, un batterio che vive normalmente nell'intestino.

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